Cittadinanza digitale: il ruolo delle aziende

Si è parlato tanto di trasformazione digitale, di tecnologia, di intelligenza artificiale, del mondo virtuale in cui tutti noi trascorriamo diverse ore ogni giorno, ma pochi sanno che il 2025 è stato proclamato dal Consiglio d'Europa Anno europeo dell'educazione alla cittadinanza digitale. Direi che il potenziale della tecnologia è pressoché infinito, ma dobbiamo riflettere sul suo impatto. Per questo motivo, a fine maggio si terrà il Forum sull’educazione alla cittadinanza digitale “Let’s Act Now!” si svolgerà a Strasburgo e si concentrerà sulla stimolazione della collaborazione tra le parti interessate in materia di cittadinanza digitale.
Si tratta di un concetto ancora recente, ma che dovremmo tutti impegnarci a diffondere. L'uso responsabile e rispettoso delle tecnologie online è assolutamente fondamentale, anzi direi che è un dovere di tutti. È qualcosa che deve essere presente nel nostro comportamento online, sia nella protezione dei nostri dati personali, sia nel rispetto della proprietà intellettuale o nel rispetto dei dati altrui. In un contesto in cui siamo tutti sempre più digitali (ed è importante sfruttare i vantaggi delle tecnologie), è fondamentale investire nell'alfabetizzazione digitale. Sappiamo che l'attenzione principale dovrebbe essere rivolta all'alfabetizzazione dei giovani, ma non possiamo dimenticare gli adulti, che devono adattarsi a questa nuova era, o gli anziani, che necessitano di molto supporto in questo ambito.
Dove entrano in gioco le aziende?Fornendo ai propri dipendenti azioni formative che promuovano l'alfabetizzazione digitale e la cittadinanza digitale, integrando questo tema come pilastro della propria strategia aziendale. La diffusione di questo tipo di conoscenza contribuisce a creare un'ondata di consapevolezza nei confronti dell'alfabetizzazione digitale e della cittadinanza. Perché se vogliamo che tutti siano parte di questa trasformazione digitale, dobbiamo farlo consapevolmente e con totale fiducia.
Sappiamo che grandi opportunità professionali sono legate all’uso della tecnologia. Da qui il successo dei programmi di riqualificazione professionale che creano opportunità per i neolaureati che cercano di accelerare il loro ingresso nel mercato del lavoro, o per i professionisti che cercano di dare una spinta alla loro carriera in un
zona con elevata domanda. Tuttavia, non è sufficiente formare bene le persone. È necessario formare persone con competenze di sviluppo software e con un atteggiamento etico e responsabile nei confronti della cittadinanza digitale.
D'altro canto, anche le azioni formative sull'Intelligenza Artificiale (IA) nella gestione delle persone, nelle vendite, nel marketing e nella finanza sono modi per incoraggiare l'uso critico e consapevole degli strumenti disponibili, sfruttando la tecnologia, ma sempre con valori etici e responsabili, per proteggere noi stessi e gli altri connazionali dal mondo digitale.
Stiamo vivendo esattamente il momento ideale per gettare le basi della coscienza digitale. È urgente che le aziende investano nella cultura digitale dei propri dipendenti. In questo modo saremo tutti cittadini digitali più responsabili e rispettosi e insieme potremo combattere l'idea che questo spauracchio chiamato IA possa rubarci il lavoro. È vero che stiamo attraversando una fase di rivoluzione tecnologica. È certo che molto cambierà. È certo che i lavori cambieranno. Ma allora prepariamoci. Acquisiamo nuove competenze, arricchiamo le nostre conoscenze, le nostre capacità, le nostre qualifiche e non avremo più nulla da temere. Non ha senso combattere questa ondata. La cosa migliore è affrontarla con piena cognizione di causa.
Investiamo nell'alfabetizzazione e nella qualificazione per questa era digitale. Solo allora potremo essere buoni cittadini digitali.
Visao