L'erbario dell'USP conserva più di 270mila specie

L'Istituto di Bioscienze dell'Università di San Paolo (USP) ospita uno dei dieci erbari più grandi del Brasile, un vero gioiello verde che preserva la storia e il futuro della biodiversità brasiliana. Con circa 270 mila schede di piante, muschi e funghi, questa collezione scientifica è un punto di riferimento internazionale nella ricerca botanica.
La collezione comprende specie raccolte nei quartieri della città di San Paolo, oltre ad avere più di 23 mila registrazioni di sole alghe, formando una delle più grandi collezioni del suo genere in tutta l'America Latina. Alcuni dei campioni conservati nell'erbario hanno più di 100 anni, sebbene nel mondo esistano erbari che contengono registrazioni di piante conservate per quasi 500 anni.
Base per la conoscenza della biodiversitàL'importanza di questo erbario va oltre la mera conservazione. «La collezione scientifica custodita in un erbario è la base della nostra conoscenza della biodiversità», spiega Marcelo Devecchi, uno dei ricercatori dell’Istituto.
Il processo di raccolta, identificazione e catalogazione dei campioni da parte di botanici e tassonomisti è fondamentale per la produzione di lavori scientifici e la descrizione di nuove specie.

Di recente, l'erbario dell'USP si è arricchito di una preziosa aggiunta: la collezione del famoso botanico Goro Hashimoto. Si tratta di 43 mila piante, tra cui specie rare e alcune ormai scomparse nella natura brasiliana, come quelle che facevano parte dell'area oggi sommersa dalla diga della centrale idroelettrica di Itaipu.
Collaborazione e conservazione internazionaleL'erbario USP non agisce in modo isolato. Fa parte di una rete internazionale per lo scambio di dati scientifici, contribuendo agli studi globali sui cambiamenti ambientali. I campioni qui conservati possono contribuire a preservare le foreste in altre parti del mondo.
"Confrontiamo questi dati del passato con quelli del presente e siamo in grado di identificare molte informazioni sulla conservazione", afferma Devecchi. Queste informazioni sono fondamentali per i programmi di ripristino, poiché consentono l'impiego di specie idonee nei progetti di conservazione, soprattutto in biomi come il Cerrado.
CNN