Armenia e Azerbaigian firmano la dichiarazione di pace mediata da Trump

Durante l'evento di venerdì, il primo ministro armeno Nikol Pashinyan, il presidente azero Ilham Aliyev e Trump hanno firmato una dichiarazione congiunta incentrata sull'apertura di una via di trasporto fondamentale nella regione: il cosiddetto corridoio Zangezur.
Il percorso collega l'Azerbaigian alla sua exclave di Nakhichevan attraverso una stretta striscia di terra situata nell'Armenia meridionale, che corre lungo il confine del paese con l'Iran.
Il percorso sarà sviluppato e gestito da aziende americane e sarà noto come "Trump Route for International Peace and Prosperity". Il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato che avere il suo nome sul percorso è "un grande onore" e ha affermato di "non averlo chiesto".
Sia i leader armeni che quelli azeri hanno elogiato il presidente degli Stati Uniti per la dichiarazione. Pashinyan ha affermato che l'accordo è stato un grande successo "per i nostri Paesi e per la nostra regione, e un successo per il mondo", che ha consolidato "l'eredità di Trump come statista e pacificatore". Aliyev ha affermato che Trump stava portando "pace" all'intera regione del Caucaso, sottolineando "e ne siamo grati".
L'Armenia e il vicino Azerbaigian sono entrambe ex repubbliche sovietiche, coinvolte in una disputa territoriale sulla regione del Nagorno-Karabakh dalla fine degli anni '80. La regione, a maggioranza armena, si è staccata da Baku all'inizio degli anni '90 in seguito a una guerra in piena regola. Il territorio è stato fonte di costante tensione tra Armenia e Azerbaigian per oltre due decenni, con molteplici focolai e conflitti su larga scala, prima che Baku riuscisse a riprendere il controllo della regione con la forza nel 2023.
ifpnews