Gli attacchi dei droni ucraini hanno preso di mira i bombardieri negli aeroporti nel cuore della Russia, afferma una fonte.

LONDRA -- Il Servizio di sicurezza ucraino (SBU) ha condotto domenica un'operazione su larga scala contro quattro aeroporti militari russi, ha confermato una fonte dell'SBU ad ABC News, affermando di aver colpito più di 40 aerei militari "che bombardano le città ucraine ogni notte".

I governatori delle regioni russe di Irkutsk e Murmansk hanno confermato gli attacchi dei droni nelle rispettive regioni. I video condivisi con ABC News dall'SBU mostrano droni attaccare la base aerea di Olenya a Murmansk e l'aeroporto di Belaya a Irkutsk. Entrambi ospitano bombardieri strategici russi, compresi bombardieri con capacità nucleare.

Il governatore di Irkutsk ha osservato che i droni sono stati lanciati dal retro di un camion nella zona. Il governatore ha pubblicato un video di accompagnamento che mostra i droni in volo sopra la città e le enormi colonne di fumo che si alzano nelle vicinanze.

Una fonte dell'SBU ha dichiarato ad ABC News che l'operazione era stata pianificata "da più di un anno e mezzo". I droni erano nascosti all'interno di "case mobili" improvvisate con tetti retrattili, che venivano poi caricate su camion.

"Al momento giusto, i tetti delle case sono stati aperti a distanza e i droni sono decollati per colpire", ha detto la fonte.

Altrove, almeno sette persone sono morte e altre 66 sono rimaste ferite quando un ponte ferroviario è crollato e un treno è deragliato nella notte nella regione occidentale di Bryansk, in Russia, in seguito a quella che un funzionario locale ha definito "un'esplosione" lungo il percorso.

L'operatore ferroviario Moscow Railway ha affermato che il treno passeggeri numero 68 stava viaggiando dalla città di confine di Klimov, Belgorod, a Mosca quando è deragliato "a causa del crollo della sovrastruttura del ponte stradale, derivante da un'interferenza illegale nelle operazioni di trasporto".

"C'è stata un'esplosione sul ponte dell'autostrada mentre era in movimento il treno Klimov-Mosca, con a bordo 388 passeggeri", ha dichiarato il governatore di Bryansk, Aleksandr Bogomaz, durante un'intervista al canale televisivo Rossiya-24, come riportato dall'agenzia di stampa statale TASS.

Bogomaz ha dichiarato su Telegram che sette persone sono state uccise e 66 sono rimaste ferite, 47 delle quali sono state ricoverate in ospedale.

Un secondo ponte ferroviario è crollato durante la notte nella regione russa di Kursk, un'altra regione di confine confinante a nord con Bryansk, facendo deragliare un treno merci in transito.

"Parte del treno è caduta sulla strada sotto il ponte", ha dichiarato Alexander Khinshtein, governatore regionale ad interim. Almeno un operaio è rimasto ferito, ha aggiunto.

Andrei Klishas, ​​presidente del Comitato per la costruzione dello Stato del Consiglio della Federazione russa, ha affermato su Telegram che l'Ucraina è responsabile del mortale incidente di Bryansk.

"L'esplosione del ponte e il deragliamento del treno passeggeri nella regione di Bryansk indicano che l'Ucraina è controllata da un gruppo terroristico", ha scritto.

Il Cremlino ha affermato in una nota che il presidente Vladimir Putin "è stato informato sulla situazione", ricevendo aggiornamenti dal Servizio di sicurezza federale e dal Ministero delle Emergenze.

Andriy Kovalenko, capo del Centro anti-disinformazione che opera nell'ambito del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale dell'Ucraina, ha contestato le insinuazioni sul coinvolgimento dell'Ucraina in un post su Telegram, collegando le accuse ai colloqui di pace programmati per lunedì a Istanbul, in Turchia.

"Sembra che il Cremlino stia preparando il terreno per l'interruzione dei colloqui", ha scritto Kovalenko. "L'Ucraina non ha alcun motivo di interrompere il vertice di Istanbul. Al contrario, l'Ucraina ha concordato un cessate il fuoco molto tempo fa. Pertanto, una guerra ferroviaria in stile Seconda guerra mondiale è un argomento per la propaganda russa, non uno strumento della nostra politica".

In passato i servizi segreti ucraini hanno rivendicato la responsabilità di attacchi alle reti ferroviarie russe volti a ostacolare la logistica militare di Mosca, condividendo però anche segnalazioni di incendi dolosi e altre operazioni di sabotaggio contro le ferrovie russe senza rivendicarne esplicitamente la responsabilità.

Domenica, ad esempio, l'intelligence militare ucraina (GUR) ha segnalato un'esplosione avvenuta sabato sera su una ferrovia nell'Ucraina meridionale occupata, che ha fatto deragliare un treno merci diretto verso la Crimea occupata.

"A seguito di un'esplosione sui binari ferroviari, il treno con i serbatoi di carburante e i vagoni merci è deragliato", ha dichiarato il GUR in un comunicato. "La principale arteria logistica dei moscoviti nei territori occupati della regione di Zaporižžja e della Crimea è stata interrotta".

"La lotta contro la logistica militare degli occupanti russi continua", ha aggiunto il comunicato del GUR.

Gli attacchi ucraini nelle regioni di confine russe di Bryansk, Kursk e Belgorod sono diventati all'ordine del giorno in oltre tre anni di invasione su vasta scala da parte di Mosca del suo vicino. Tra questi, anche incursioni terrestri da parte delle forze ucraine, in particolare nella regione di Kursk.

Nel frattempo, Mosca ha continuato la sua campagna di attacchi aerei a lungo raggio contro l'Ucraina. L'aeronautica militare ucraina ha segnalato il lancio di 479 droni e missili contro il Paese durante la notte, segnando uno dei più grandi attacchi aerei notturni, se non il più grande, dei tre anni di guerra.

L'aeronautica militare ha dichiarato di aver neutralizzato 385 "mezzi di attacco aereo", aggiungendo però che sono stati registrati "impatti" in 18 punti.

Le forze di terra ucraine hanno inoltre segnalato un attacco missilistico russo su un centro di addestramento militare in una località sconosciuta in Ucraina, in cui sono morte 12 persone e altre 60 sono rimaste ferite.

Hanno contribuito a questo articolo Victoria Beaule, Natalia Popova e Oleksiy Pshemyskyi di ABC News.