Se l'India usa l'acqua come arma, il Pakistan è pronto a combattere, afferma Bilawal Bhutto Zardari

L'ex ministro degli Esteri pakistano Bilawal Bhutto Zardari ha lanciato lunedì un duro avvertimento all'India in merito alla sospensione unilaterale del Trattato sulle acque dell'Indo (IWT), affermando che il Pakistan non esiterebbe a rispondere se i suoi diritti idrici venissero violati. Intervenendo durante la sessione di bilancio dell'Assemblea Nazionale, il presidente del Partito Popolare Pakistano ha dichiarato: "L'India ha due opzioni: condividere equamente l'acqua o la prenderemo da tutti e sei i fiumi". Ha descritto la decisione dell'India di sospendere il trattato del 1960 dopo l'attacco terroristico di Pahalgam come illegale e provocatoria. Bilawal ha sostenuto che non esiste alcuna clausola che consenta un ritiro unilaterale. "L'affermazione dell'India secondo cui il trattato è sospeso non ha fondamento giuridico. Secondo la Carta delle Nazioni Unite, interrompere l'accesso all'acqua è una forma di aggressione", ha affermato. Ha avvertito che se l'India seguisse questa strada, potrebbe portare a un conflitto aperto. "Non vogliamo la guerra, ma se l'acqua verrà usata come arma... il Pakistan sarà costretto ad agire e noi siamo in grado di sconfiggere l'India come abbiamo fatto in passato", ha affermato. Bilawal ha esortato l'India a riprendere il dialogo, in particolare sul coordinamento antiterrorismo. "Senza un impegno concreto, la violenza aumenterà in entrambi i Paesi", ha avvertito, aggiungendo che la lotta del Pakistan contro il terrorismo è stata minata dai tentativi indiani di "politicizzare la questione".