La Bulgaria può entrare nell'Eurozona nel 2026

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La Bulgaria può entrare nell'Eurozona nel 2026

La Bulgaria può entrare nell'Eurozona nel 2026

Mercoledì Bruxelles ha ufficialmente approvato la richiesta avanzata da tempo dalla Bulgaria di aderire all'eurozona, aprendo la strada all'adozione dell'euro da parte del Paese, prevista per il 1° gennaio 2026.

La Commissione e la Banca centrale europea (BCE) hanno dichiarato che la Bulgaria, lo Stato membro più povero dell’UE, ha soddisfatto i cosiddetti “criteri di convergenza” per l’adesione all’unione monetaria.

"L'euro porterà benefici tangibili ai cittadini e alle imprese bulgare: prezzi stabili, minori costi di transazione, risparmi tutelati, maggiori investimenti e maggiori scambi commerciali. Naturalmente, l'euro è più di una valuta", ha affermato il Commissario europeo per l'Economia, Valdis Dombrovskis.

Sofia ha mantenuto a lungo un basso deficit e un basso livello di debito nel suo tentativo di aderire alla moneta unica, ma ha lottato ostinatamente per contenere l'inflazione, rimasta ostinatamente alta dopo lo shock energetico innescato dall'invasione totale dell'Ucraina da parte della Russia.

Secondo le ultime previsioni della Commissione, il tasso di inflazione generale della Bulgaria salirà al 3,6% quest'anno, ben al di sopra della media della zona euro del 2,4%.

Tuttavia, Bruxelles ha osservato che il tasso medio di inflazione della Bulgaria tra maggio 2024 e aprile 2025 è stato del 2,7%, soddisfacendo così il criterio di essere al di sotto del "valore di riferimento" del 2,8%. Il valore di riferimento è calcolato aggiungendo 1,5 punti percentuali al tasso medio di inflazione dei tre paesi dell'area dell'euro con la minore pressione sui prezzi.

Bruxelles prevede inoltre che l'inflazione in Bulgaria scenderà all'1,8% entro il 2026, poiché l'impatto dell'IVA sul pane e sui ristoranti, reintrodotta all'inizio di quest'anno, si attenuerà e i salari si indeboliranno.

Questo annuncio rappresenta una grande vittoria per il governo di Sofia. Il governo di minoranza del Primo Ministro conservatore Rosen Zhelyazkov, la Banca Centrale Bulgara e la maggioranza del parlamento bulgaro sostengono fermamente l'adesione all'euro. Si sostiene che questo passo stimolerà gli scambi commerciali e ridurrà i costi delle transazioni finanziarie in un'economia dipendente dalle esportazioni.

Sottolineano inoltre che l'adesione all'area della moneta unica darà a Sofia un maggiore controllo sulla politica monetaria, poiché il capo della banca centrale bulgara, Dimitar Radev, farà parte del Consiglio direttivo della BCE, il principale organo della banca che stabilisce i tassi di interesse.

Sebbene la valuta bulgara, il lev, sia agganciata all'euro dal 1999, attualmente il paese non ha alcuna influenza sulla politica della BCE.

resistenza

L'annuncio di Bruxelles è arrivato nonostante le recenti proteste su larga scala in decine di città in tutto il paese, poiché molti cittadini temono che il cambio di valuta possa comportare forti aumenti dei prezzi, in particolare per i prodotti alimentari.

Le proteste sono state sostenute dal presidente Rumen Radev e dal partito di estrema destra Rebirth, la terza forza politica in Bulgaria. Entrambi hanno chiesto un referendum sull'adesione all'euro, ma sono stati bloccati dal parlamento bulgaro e dai tribunali.

Gli elevati livelli di corruzione e anni di instabilità politica hanno ulteriormente alimentato il sentimento anti-establishment nel paese, il cui PIL pro capite medio di 24.200 euro è il più basso dell'UE.

I funzionari della Commissione hanno minimizzato i timori sull’aumento dei prezzi, sostenendo che l’esperienza dimostra che l’aumento complessivo dei prezzi dopo l’adesione sarà “estremamente piccolo, quasi marginale”.

Hanno inoltre sottolineato che le autorità europee e bulgare avrebbero "monitorato" la situazione per garantire che le aziende non approfittassero del cambio valuta facendo salire i prezzi a livelli ingiustificati.

La Bulgaria è solo il secondo Paese, dopo la Croazia, ad aderire all'euro in questo decennio. Molti dei 27 Stati membri dell'UE sono ancora segnati dai ricordi della crisi dell'eurozona degli anni 2010, che ha quasi portato al collasso dell'unione monetaria.

Il Parlamento europeo e gli altri Stati membri dell'eurozona devono ora dare formalmente il via libera all'adesione della Bulgaria. L'approvazione definitiva potrebbe arrivare già l'8 luglio.

(mm)

euractiv

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