Ricerca sui farmaci: i farmaci generati dall'intelligenza artificiale saranno presto disponibili?

Secondo Gisbert Schneider, professore di biochimica al Politecnico federale di Zurigo, i farmaci generati dall'intelligenza artificiale potrebbero presto arrivare sul mercato. Alcuni farmaci per le malattie degli occhi e del fegato sono già in fase di sperimentazione clinica. Lo ha spiegato alla conferenza TECH 2025, organizzata da Handelsblatt Media Group e dalla società di consulenza informatica Schwarz Digits. Conclusione: l’intelligenza artificiale sta rivoluzionando non solo il settore tecnologico, ma anche quello farmaceutico, come riporta la rivista “Wirtschaftswoche”.

Insieme al suo ex studente di dottorato Kenneth Atz, Schneider ha sviluppato un nuovo algoritmo che utilizza l'intelligenza artificiale per progettare nuovi principi attivi farmaceutici. "Si tratta di una vera svolta per la ricerca sui farmaci", ha spiegato Schneider in una dichiarazione dell'ETH di Zurigo. Per ogni proteina di cui si conosce la forma tridimensionale, l'algoritmo genera progetti per molecole che possono essere utilizzate come potenziali farmaci per aumentare o inibire l'attività della proteina. I chimici possono quindi sintetizzare e testare queste molecole in laboratorio. Gli scienziati hanno messo il loro nuovo software a disposizione dei ricercatori di tutto il mondo. Ora possono utilizzare il metodo per i propri progetti.

Secondo l'associazione di settore Bitkom, l'intelligenza artificiale è ormai utilizzata in molti studi medici e cliniche. Il presidente dell’associazione dei medici Klaus Reinhardt vede “grandi opportunità” per una maggiore efficienza nel sistema sanitario nell’impiego dell’intelligenza artificiale (IA). In molti ambiti – dal lavoro amministrativo all’impiego del personale, dall’individuazione delle malattie alla somministrazione di terapie – i medici potrebbero sperimentare un “incredibile livello di supporto da parte dell’intelligenza artificiale”.

Alla conferenza TECH, Heyo Kroemer, CEO delle cliniche Charité di Berlino, ha sottolineato che il potenziale della digitalizzazione in medicina è enorme, come riportato da "Wirtschaftswoche". Il 10% dei 500 miliardi di euro che la Germania spende per la salute dei suoi cittadini potrebbe essere risparmiato grazie alla digitalizzazione e all'intelligenza artificiale.