Consumi rallentano: le vendite al dettaglio delle PMI calano dopo cinque mesi di crescita

Le vendite delle piccole e medie imprese ( PMI ) del Paese sono diminuite del 2,9% a maggio rispetto allo stesso mese dell'anno scorso, interrompendo così una serie di cinque mesi consecutivi di crescita. I dati provengono da un'indagine condotta dalla Confederazione Argentina delle Medie Imprese ( CAME ), che ha registrato anche un calo dello 0,7% rispetto ad aprile.
Sebbene il bilancio complessivo dell'anno rimanga positivo, con una crescita cumulata dell'11%, i dati di maggio sono preoccupanti. Secondo CAME, "negli ultimi mesi l'attività commerciale ha registrato un leggero calo, in un contesto caratterizzato da ridotta disponibilità di risorse, aggiustamenti dei prezzi e aumento della domanda operativa".
Per categoria, alimenti e bevande hanno registrato un calo del 7,6% su base annua; l'abbigliamento è sceso dell'1,6%; la ferramenta del 2,6%; e la profumeria è cresciuta del 5,2%. L'unico settore con miglioramenti sia su base annua che mensile è stato quello farmaceutico, con un aumento dell'1,5% rispetto a maggio dello scorso anno e del 3,6% rispetto ad aprile. Nonostante le sfumature, la maggior parte dei settori richiede segnali di prevedibilità e misure per stimolare i consumi.
A maggio, i rivenditori hanno osservato un comportamento dei consumatori più misurato. "Si è registrata una tendenza verso acquisti più misurati, un traffico leggermente ridotto nei centri commerciali e una crescente concorrenza da parte dei canali online e dei formati informali", ha osservato l'organizzazione.
Di fronte a questa situazione, molte aziende si sono rivolte a promozioni, vendite online o saldi anticipati per sostenere le vendite. Tuttavia, "l'incertezza permane e molte aziende stanno riducendo gli investimenti", hanno avvertito. Al contrario, settori come quello farmaceutico hanno raggiunto un certo grado di stabilità grazie alla fidelizzazione dei clienti e alle strategie digitali.
Per quanto riguarda il futuro, il 49,2% dei commercianti intervistati ritiene che la propria situazione finanziaria migliorerà entro un anno, sebbene il 55,9% ritenga che questo non sia un buon momento per investire. Solo il 14,4% lo ritiene tale.




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