Il dollaro blu brucia, l'inflazione sorprende e il governo elimina Procrear

Il 9 giugno l'Argentina sta vivendo un periodo di forte tensione economica: il dollaro americano è scambiato a un tasso elevato, l'inflazione nella città di Buenos Aires a maggio è stata dell'1,6%, alimentando le aspettative ufficiali, e il governo ha formalizzato lo scioglimento del fondo fiduciario Procrear.
L'economia argentina sta vivendo una giornata di particolare attenzione questo lunedì 9 giugno, con il mercato valutario nuovamente sotto i riflettori. Il dollaro blu, principale parametro di riferimento per il mercato informale, ha mostrato un trend rialzista durante le prime ore di contrattazione. Ha aperto la giornata a 1.180 dollari in vendita, con un aumento di 15 pesos rispetto alla chiusura precedente, e ha continuato la sua ascesa a mezzogiorno, raggiungendo i 1.185 dollari. Questo aumento di 20 pesos nella giornata ha tenuto sotto osservazione risparmiatori e investitori. Nel frattempo, il dollaro ufficiale è rimasto stabile, scambiato a 1.200 dollari in vendita e 1.150 dollari in acquisto sui mercati del Banco Nación (BNA). Anche i cosiddetti dollari finanziari hanno registrato un andamento relativamente stabile: il dollaro liquidato (CCL) si è attestato intorno ai 1.196,2 dollari, mentre il MEP, o dollaro di borsa, si è attestato a 1.193,1 dollari. Il divario tra il dollaro ufficiale e i tassi di cambio paralleli rimane un fattore costante nell'analisi, riflettendo le pressioni e le aspettative sul futuro della valuta.
Di seguito un riepilogo delle principali quotazioni del dollaro in Argentina intorno alle 14:00 del 9 giugno 2025:
Tasso di cambio del dollaro | Acquista | Vendita |
---|---|---|
Ufficiale (BNA) | $ 1.150 | $ 1.200 |
Blu | $ 1.165* | $ 1.185 |
MEP (Borsa Valori) | – | $ 1.193,1 |
CCL | – | $ 1.196,2 |
* Valore di acquisto blu stimato in base al prezzo di vendita e ai prezzi abituali del mercato informale. |
Gli argentini seguono da vicino l'evoluzione del dollaro blu, poiché lo considerano un indicatore sensibile del sentimento sociale ed economico, nonché della fiducia nelle politiche governative.
Sul fronte dell'inflazione, un dato chiave è emerso dalla Città Autonoma di Buenos Aires (CABA). L'indice dei prezzi al consumo della Città di Buenos Aires (CABA) ha registrato un aumento dell'1,6% a maggio, il dato mensile più basso da giugno 2020. Con questi dati, l'inflazione cumulativa nei primi cinque mesi del 2025 nella CABA si è attestata al 12,9%, mentre la variazione su base annua (ultimi dodici mesi) ha raggiunto il 48,3%. Le voci che hanno maggiormente contribuito all'inflazione di Buenos Aires a maggio sono state ristoranti e alberghi, abbigliamento e calzature, edilizia abitativa, acqua, elettricità e gas, trasporti e assistenza sanitaria. Al contrario, le componenti stagionali, come frutta e verdura, hanno registrato un calo, il che ha contribuito a moderare l'indice complessivo. Questi dati della CABA alimentano le aspettative del Governo Nazionale, che prevede un'inflazione nazionale per maggio inferiore al 2%. Lo stesso Presidente Javier Milei ha dichiarato pubblicamente questa previsione. Anche diverse società di consulenza private stimano cifre in questo intervallo, con proiezioni che vanno dall'1,8% al 2,1% per l'indice nazionale di maggio. Gli analisti attribuiscono questo netto rallentamento a fattori quali la stabilità del tasso di cambio degli ultimi mesi, il surplus fiscale del governo, la minore emissione di moneta e la riduzione di alcune imposte.
Se questa tendenza al rallentamento dell'inflazione dovesse essere confermata a livello nazionale, potrebbe essere interpretata come una svolta politica significativa per l'amministrazione Milei. Tuttavia, la sostenibilità di questo declino a lungo termine è oggetto di dibattito. La stabilità raggiunta attraverso un solido aggiustamento fiscale e un ancoraggio valutario potrebbe essere temporanea se non accompagnata da una reale riattivazione produttiva e da un recupero della fiducia degli investitori che stimoli la crescita economica. L'edilizia, ad esempio, è un settore che "non si è ancora ripreso", secondo recenti rapporti, il che suggerisce che l'attività economica complessiva deve ancora affrontare delle sfide.
"Il governo prevede che [l'inflazione di maggio] potrebbe essere inferiore al 2%, cosa che non accadeva da luglio 2020. Se confermata, si tratterebbe dell'inflazione mensile più bassa degli ultimi cinque anni (escluso il periodo della pandemia)."
In un'altra misura di notevole impatto economico e sociale, il Governo Nazionale ha formalizzato questo lunedì lo scioglimento del fondo fiduciario del programma Procrear (Programma di Credito Bicentenario Argentino per l'Edilizia Unifamiliare). La decisione è stata ufficializzata con la Risoluzione 764/2025, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Il programma Procrear, creato nel 2012 durante la presidenza di Cristina Fernández de Kirchner, offriva linee di credito sovvenzionate dallo Stato per facilitare l'accesso all'alloggio a migliaia di famiglie argentine. L'attuale governo giustifica il suo smantellamento sostenendo che il finanziamento della costruzione di alloggi è un'attività specifica delle banche commerciali, sia private che pubbliche, e che l'intervento diretto dello Stato in questo settore è ingiustificato. Per quanto riguarda l'erogazione dei prestiti già concessi, la risoluzione stabilisce che la Banca Ipotecaria, che fungeva da fiduciaria del programma, continuerà a gestire questi prestiti individuali fino alla loro completa liquidazione, alle stesse condizioni di indennizzo originariamente stabilite. Per quanto riguarda gli immobili facenti parte del fondo e non soggetti agli attuali contratti di locazione edilizia, saranno trasferiti all'Agenzia per l'amministrazione del patrimonio statale (AABE).
Lo scioglimento di Procrear rappresenta un cambio di paradigma nella politica abitativa argentina. Si passa da un modello con un forte intervento statale e sussidi diretti a uno in cui il mercato, attraverso le banche commerciali, assume il ruolo guida. Questo cambiamento potrebbe avere significative conseguenze distributive, ostacolando potenzialmente l'accesso all'alloggio per le fasce di reddito più basse che facevano affidamento sulle condizioni favorevoli di Procrear. Nel medio termine, questa misura potrebbe anche rimodellare il mercato immobiliare e il settore delle costruzioni, la cui attività, come accennato, si trova già ad affrontare una situazione complessa.
La giornata economica in Argentina è stata caratterizzata anche da altre notizie rilevanti. Si è appreso che il governo ha raggiunto un surplus fiscale storico, spiegato da tagli alla spesa e contributi straordinari. Nel settore energetico, YPF ha annunciato l'importazione di due delle più grandi petroliere di gas naturale liquefatto (GNL) al mondo per l'esportazione del gas di Vaca Muerta. Nel frattempo, una misura precauzionale ha bloccato la trasformazione del Banco de la Nación Argentina (BNA) in una società per azioni, nell'ambito di un'azione promossa dai dipendenti della banca. Queste diverse misure e i dati economici creano uno scenario "shock" con risultati contrastanti. Mentre il governo celebra il calo dell'inflazione e il surplus fiscale, persistono segnali di recessione in alcuni settori come l'edilizia, e cresce l'incertezza sociale riguardo al futuro dell'occupazione e all'accesso a beni di prima necessità come l'alloggio. I consumi, secondo alcuni rapporti, sono "a due velocità", il che suggerisce che i benefici della stabilizzazione non vengono distribuiti uniformemente nella società. Questo panorama complesso genera un acceso dibattito sui costi e sull'equità dell'attuale aggiustamento economico.
La Verdad Yucatán