Silenzio e riflessione sul ritorno del Betis dalla finale: lezioni per il futuro

Il silenzio regnava sul volo di ritorno che ha trasportato il Real Betis da Breslavia a Siviglia dopo la cocente sconfitta nella finale della Conference League contro il Chelsea. Volti seri si mescolavano alla stanchezza nelle prime ore del mattino, quando l'aereo è partito poco dopo le 2:00 ed è arrivato a Siviglia intorno alle 6:00 di giovedì mattina. La delusione per la sconfitta contrastava con l'emozione della gara di andata, con il frastuono dei tifosi nelle strade prima della partita e con la fantastica atmosfera della finale. Ma la sconfitta è stata profondamente dolorosa per i Verdiblancos e ha dato luogo a una riflessione che ha tenuto molti con il fiato sospeso per tutta la notte sull'Airbus A-330.
La spedizione del Betis è arrivata direttamente all'aeroporto di Wroclaw per imbarcarsi nell'area VIP. L'aeroporto era pieno di tifosi del Betis in attesa di partire nelle prime ore del mattino. Ci furono dieci voli consecutivi per Siviglia. Sull'aereo del Betis si sono svolti colloqui individuali nella zona di prima classe del volo, a cui hanno partecipato giocatori e dirigenti. Prima di andarsene, Fajardo, Alarcón e Adrián si fermarono per analizzare l'accaduto. Altri calciatori erano con le loro famiglie a ricevere e dare incoraggiamento. I volti circospetti non lasciano dubbi: la sconfitta corona una stagione ricca di emozioni ma con un finale amaro: non è riuscita ad arrivare in Champions League e ha perso la finale contro il Chelsea.
"Si impara da ogni cosa", dicevano nello staff tecnico. Il club ha affrontato la sua prima finale continentale e ha le risorse per crescere. Due anni fa, al ritorno da Manchester dopo la sconfitta contro lo United, sempre per 4-1, si giunse alla conclusione che il Betis non aveva ancora la statura necessaria per raggiungere determinate fasi competitive. Erano gli ottavi di finale dell'Europa League, una finale di Conference.
Il sonno ha fatto rinsavire molti giocatori, soprattutto quelli che non avevano giocato nemmeno un minuto. Chi ha partecipato ha avuto qualche problema in più con la frenata. L'occasione persa incombeva su tutti. Era giunto il momento di scrivere la storia. Anche la delusione generata dai tifosi che hanno dato tutto per la squadra e ai quali hanno fatto riferimento tutti i protagonisti nelle loro apparizioni, da Pellegrini a Isco, da Bartra ad Adrián, tutti capitani.
Abde e Ricardo erano infortunati e hanno dovuto essere sostituiti durante la partita. Pellegrini era quello con più parenti nella spedizione e aveva un'espressione molto seria. Già in conferenza stampa ha iniziato a chiedere che la squadra venisse potenziata in estate per affrontare nuove sfide.
Il Betis vuole che il dolore della sconfitta serva da forza trainante per le vittorie future. La spedizione ha anche evidenziato quanto fosse stato negativo il tweet del Siviglia in cui si congratulava con l'allenatore del Chelsea Maresca, e la risposta di Haro è stata elogiata. In ogni caso, un aneddoto. Il Betis guarda già verso obiettivi più grandi. Il ciclo indica che la sua ambizione non si ferma qui.
abc