Illa incontra Huawei in mezzo alla controversia con Stati Uniti e Unione Europea sul contratto di difesa

Il Presidente Salvador Illa ha incontrato questa mattina i funzionari Huawei a Pechino. L'azienda sponsorizza il Mobile World Congress di Barcellona ed è attualmente al centro della controversia per il contratto da 12,5 milioni di euro assegnato dal Ministero della Difesa alla società cinese per il sistema OceanStor 6800 per l'archiviazione delle comunicazioni intercettate dalle Forze di Sicurezza dello Stato nell'ambito di indagini autorizzate per procedimenti giudiziari.
Il governo di Salvador Illa sta inquadrando la visita nell'ambito della sponsorizzazione da parte di Huawei del Mobile World Congress, che si terrà a Barcellona a febbraio. "Si è trattato di una visita istituzionale e di cortesia", hanno riferito fonti governative. Tuttavia, l'assegnazione dell'appalto al governo spagnolo ha suscitato la riluttanza dell'amministrazione Trump a causa dei rapporti tra la Spagna e la Cina e del fatto che dati sensibili potrebbero finire nelle mani delle agenzie di intelligence cinesi.
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Il Ministero dell'Interno ha sostenuto fin dall'inizio che l'accordo non mette a repentaglio la sicurezza nazionale. "Il contratto soddisfa gli standard richiesti dal Quadro di Sicurezza Nazionale stabilito da autorità di certificazione indipendenti", hanno dichiarato fonti del Ministero a La Vanguardia la scorsa settimana.
Tuttavia, i legislatori delle commissioni di intelligence del Senato e della Camera degli Stati Uniti hanno chiesto al massimo funzionario dell'intelligence, Tulsi Gabbard, di rivedere lo scambio di informazioni classificate con la Spagna, per garantire che i segreti non finiscano per essere divulgati al Partito Comunista Cinese.
I funzionari dell'amministrazione Trump hanno denunciato il fatto che "la Spagna sta giocando col fuoco". Analogamente, l'Unione Europea ha espresso la sua "insistenza" affinché i paesi dell'UE "limitino o escludano" Huawei dalle reti 5G, ritenendo che l'azienda cinese rappresenti "un rischio molto maggiore" rispetto ad altri fornitori.
La scorsa settimana, Junts ha presentato una serie di interrogazioni alla commissione parlamentare, chiedendo una risposta scritta al ministro Fernando-Grande Marlaska. Chiedevano di sapere se, oltre al sistema Sitel utilizzato dalla Guardia Civil e dalla Polizia Nazionale per le intercettazioni autorizzate dalla magistratura, il ministero avesse concesso a Huawei "altri sistemi di ascolto, registrazione o monitoraggio".
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