Israele intercetta la nave Handala che trasportava aiuti per Gaza nel secondo tentativo di rompere il blocco in due mesi

Il Ministero degli Esteri israeliano ha confermato domenica che la Marina ha intercettato l'Handala, la seconda nave a salpare verso Gaza con aiuti umanitari negli ultimi due mesi, nel tentativo di rompere il blocco imposto da Israele all'enclave palestinese.
"La Marina israeliana ha impedito alla Navarn (nome di registrazione ufficiale) di entrare illegalmente nella zona marittima al largo della costa di Gaza", ha affermato il ministero sul suo account X.
Le forze israeliane sono salite a bordo illegalmente dell'"Handala" in acque internazionali, rapendo 21 civili disarmati. Chiedete al vostro governo di porre fine alla sua complicità nei crimini di guerra israeliani, di garantire la distribuzione senza ostacoli degli aiuti umanitari e di chiedere l'immediato rilascio di tutti i membri dell'equipaggio. pic.twitter.com/PSGDSPWznG
— Freedom Flotilla Coalition (@GazaFFlotilla) 27 luglio 2025
"La nave sta dirigendosi in sicurezza verso la costa israeliana e tutti i passeggeri sono al sicuro", si legge nella dichiarazione, avvertendo che "i tentativi non autorizzati di violare il blocco sono pericolosi, illegali e compromettono gli sforzi umanitari in corso".
La conferma ufficiale è arrivata dopo che la coalizione pro-Palestinian Freedom Flotilla ha riferito sul suo account X che l' esercito israeliano ha intercettato l'Handala tra la mezzanotte di sabato e domenica, mentre si dirigeva verso Gaza.
Secondo l'organizzazione, alle 23:43 ora locale di sabato (20:43 GMT), le forze israeliane hanno spento le telecamere di trasmissione in diretta installate a bordo della nave e da allora tutte le comunicazioni con l'imbarcazione sono andate perse.
L'organizzazione palestinese Adala, che rappresenta legalmente il gruppo in Israele, ha affermato domenica in una dichiarazione che l'Handala non è entrata nelle acque territoriali israeliane né intendeva farlo.
"L'imbarcazione si stava dirigendo verso le acque territoriali dello Stato di Palestina, come riconosciuto dal diritto internazionale", ha dichiarato l'ONG. "Israele non ha giurisdizione né autorità legale sulle acque internazionali in cui l'imbarcazione stava navigando", ha sottolineato.
A bordo dell'Handala c'erano 21 persone provenienti da dodici paesi diversi: sei americani, quattro francesi, due italiani, due spagnoli, due australiani, un norvegese, un tunisino, un cittadino franco-britannico, un marocchino e un iracheno-americano.
Il 9 giugno, un'altra nave della Freedom Flotilla, la Madleen, è stata abbordata in acque internazionali da Israele, che ne ha trattenuto l'intero equipaggio, tra cui l'attivista Greta Thunberg.
eltiempo