Dopo la sentenza della Corte Costituzionale sulle tabelle UPC del Ministero della Salute, cosa succederà?

Questa settimana, la Camera Plenaria della Corte Costituzionale ha respinto la richiesta di annullamento presentata dal direttore legale del Ministero della Salute e della Protezione Sociale contro la sentenza 007 del 2025. In questa sentenza, la Camera Speciale di Monitoraggio, con sentenza T-760 del 2008, ha valutato la componente di sufficienza dell'Unità di Pagamento Pro Capite (UPC).

Il ministro della Salute Guillermo Alfonso Jaramillo all'insediamento dei gruppi di lavoro dell'UPC. Foto: Mauricio Moreno
"La Corte ha stabilito che la memoria presentata non era fondata su motivazioni chiare, esplicite, precise, pertinenti e sufficienti, criteri che autorizzano la Corte Costituzionale a trattare la questione nel merito. La richiesta presentata dal Ministero mirava a riaprire il dibattito giuridico sulla base di interpretazioni soggettive e aspetti aggiuntivi rispetto a quelli delineati nell'Ordinanza 007 del 2025, esprimendo inoltre disaccordo con la relativa decisione", ha dichiarato l'Alta Corte.
Nell'ordinanza 007, la Corte ha richiesto che si tengano riunioni tecniche per aggiornare il deficit dell'UPC per il 2024 e rivedere il deficit degli anni precedenti. Tuttavia, il Ministero della Salute non avrebbe effettuato questi incontri utilizzando una metodologia che avrebbe consentito di risolvere il problema. In questo senso, il Ministero della Salute dovrà rifare i dialoghi, ma questa volta in modo diverso.

Corte Costituzionale Foto: Per gentile concessione
Secondo la sentenza della Corte, il Ministero della Salute deve riconsiderare completamente il modo in cui sono state condotte le commissioni tecniche per l'adeguamento dell'UPC. La Corte Costituzionale, nel disporne la ripetizione, ha chiarito che il procedimento precedente non rispettava i criteri tecnici e metodologici attesi.
Pertanto, il Ministero deve garantire una partecipazione diversificata ed equilibrata alla formazione dei comitati. Ciò significa includere rappresentanti non solo del governo, ma anche di assicuratori, fornitori, pazienti, mondo accademico e organi di regolamentazione, come disposto dalla Corte nell'Ordinanza 007.

Tabelle tecniche sull'UPC. Foto: Mauricio Moreno
Il Ministero della Salute ha 30 giorni lavorativi per presentare la metodologia e riconvocare i comitati di revisione tecnica dell'UPC. Tale termine è stato fissato dalla Corte nella sua più recente sentenza, che lo colloca a fine giugno o inizio luglio 2025.
Una volta riattivate le tavole rotonde, il processo dovrà procedere in modo tecnico e sistematico. Come ordinato dalla Corte, l'accordo finale sull'adeguamento dell'UPC, incluso l'arretrato del 2021, dovrà essere raggiunto entro settembre 2025. Ciò stabilisce un lasso di tempo di circa tre mesi per discutere, confrontare le informazioni e raggiungere un consenso tecnico verificabile.
Giornalista ambientale e sanitario
eltiempo