Materiali salvavita: nuovi materiali da costruzione che possono migliorare la qualità dell'aria

Dato l'imminente aumento dell'inquinamento atmosferico nelle città di tutto il mondo, sta prendendo piede l'idea unica e innovativa di utilizzare materiali da costruzione che funzionino come soluzione per assorbire gli inquinanti, ridurre l'impronta di carbonio e migliorare il benessere urbano, riducendo al contempo le malattie causate dai materiali da costruzione convenzionali.
In un mondo in cui la sostenibilità non è più un'opzione, ma un'esigenza urgente, ci sono idee che non solo aprono nuove strade, ma salvano anche vite umane. La Dott.ssa Diana Patricia Amador Muñoz, laureata in Scienze e PhD, e docente di EMCS presso l'Università del Rosario, ha rilasciato una dichiarazione che scuote le fondamenta dell'edilizia tradizionale: oggi, i materiali possono anche guarire.
In un'epoca in cui l'aria che respiriamo è sempre più inquinata, stanno emergendo soluzioni che non solo abbelliscono le città, ma le purificano anche. È qui che nasce "Breathing Buildings", un progetto che promuove piastrelle in gres porcellanato sostenibili, tecnologie fotocatalitiche, rivestimenti purificanti dell'aria e pareti e tetti verdi. Questi elementi agiscono come veri e propri filtri urbani.
E tutto questo affinché possiamo finalmente ridurre "l'incidenza di malattie respiratorie come l'asma, di disturbi metabolici come il diabete e persino di malattie cardiovascolari". Questa affermazione non è solo un argomento di progettazione; è una promessa di vita.

Si tratta di elementi che fungono da veri e propri filtri urbani. Foto: Per gentile concessione di ATTMOSFERAS
Diana si concentra intensamente mentre spiega che diverse città in diversi Paesi stanno già adottando questi elementi "con l'intenzione di ridurre l'impatto negativo che i lavori di costruzione hanno sulle persone".
"E si tratta, diciamo, di pratiche infrastrutturali che cercano di mitigare l'inquinamento atmosferico, in particolare nelle aree urbane dove è più elevato", aggiunge.
Ecco perché questi materiali offrono l'alternativa innovativa di non dover "costruire e demolire costantemente", optando così per la durevolezza. Contribuiscono a città più sostenibili riducendo la necessità di continui interventi strutturali, il che a sua volta riduce il consumo di risorse naturali ed energia.
Inoltre, rappresenta un'alternativa valida per il controllo di temperatura e umidità, e riduce le emissioni di particolato grazie a uno dei suoi componenti: l'argilla. Ideale per "chi lavora in cucina".

Uno dei suoi componenti è l'argilla. Foto: Per gentile concessione di ATTMOSFERAS
Ma il vero impatto va ben oltre l'aspetto ambientale. Questi componenti sono progettati pensando alla salute delle persone: lavoratori, residenti, bambini e anziani. Rilasciando meno particelle tossiche e riducendo al minimo l'esposizione a materiali nocivi, questi nuovi sistemi costruttivi rappresentano un progresso cruciale nel miglioramento del benessere urbano.
Stiamo assistendo a una rivoluzione silenziosa, in cui gli edifici non solo si elevano, ma respirano. E in quel respiro puliscono, si prendono cura e offrono una vera speranza per il futuro delle nostre città.
"Questi tipi di materiali aiutano a ridurre polvere e batteri." Con entusiasmo e convinzione, Diana spiega come i materiali fotocatalitici stiano segnando una svolta nell'architettura sostenibile. Una volta attivati, questi composti innescano reazioni chimiche che non solo impediscono agli inquinanti di aderire alle superfici, ma contribuiscono anche attivamente a purificare l'ambiente.

L'utilizzo di questa tecnologia contribuisce anche a ridurre i depositi di fuliggine e polvere. Foto: Per gentile concessione di ATTMOSFERAS
"L'impiego di questa tecnologia aiuta anche a ridurre, ad esempio, i depositi di fuliggine e polvere", spiega.
In altre parole, "non viene pulito con la stessa frequenza del solito, perché il materiale ha capacità autopulenti, quindi aderisce meno a polvere, batteri e composti organici volatili".
Ma l'originalità non finisce qui, poiché questo input "si pulisce facilmente con acqua, quindi non è necessario utilizzare molti disinfettanti e/o sostanze che finiscono per essere contaminanti ".
Diana lo esemplifica in modo semplice, tornando allo spazio quotidiano: la cucina, poiché "il materiale stesso facilita la pulizia e non lascia residui".
Proprio come le pareti e i tetti verdi filtrano le particelle nocive, generando ossigeno e assorbendo CO₂, i rivestimenti purificanti, con vernici e rivestimenti innovativi, possono intrappolare e neutralizzare le particelle tossiche, migliorando la qualità dell'aria.

Pareti e tetti verdi filtrano le particelle nocive. Foto: Per gentile concessione di ATTMOSFERAS
Tuttavia, l'ampliamento delle attuali conoscenze scientifiche sui nanomateriali e il loro utilizzo nella costruzione di nuovi edifici rappresentano sfide che ostacolano il processo di avanzamento verso ambienti edilizi in cui la salute e il rispetto dell'ambiente siano prioritari.
Dietro ogni innovazione sostenibile si cela un obiettivo che va ben oltre l'estetica o la funzionalità. Queste tecnologie perseguono un obiettivo urgente e profondamente umano: ridurre il numero di morti e malattie causate dall'inquinamento.
Non si tratta solo di costruire edifici più intelligenti, ma di salvare vite umane. Perché in un mondo in cui milioni di persone respirano aria inquinata ogni giorno, ogni muro, ogni superficie e ogni tetto verde possono rappresentare una barriera contro malattie e morte. L'architettura del futuro non è solo progettata: respira, protegge e guarisce.

Questi componenti sono progettati pensando alla salute delle persone. Foto: Per gentile concessione di ATTMOSFERAS
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