Ancora in calo Iveco, pesano i rumor sull'offerta di Leonardo per Defence a 1,6 mld

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Continuano le vendite su Iveco Group a Piazza Affari. Il titolo della società di veicoli industriali è in calo sul FTSE MIB, dopo che alla vigilia era scivolato sul finale chiudendo in coda al listino a -6,12%. A pesare è l’indiscrezione, riportata da Bloomberg, secondo cui Leonardo (che resiste sulla parità) avrebbe presentato un'offerta da 1,6 miliardi di euro per la divisione difesa di Iveco. L'offerta, che include anche il debito, sarebbe quindi più bassa rispetto a quella da oltre 1,9 miliardi di euro del gruppo franco-tedesco Knds e a quella di quella di Czechoslovak Group.
Come evidenziano gli analisti di Equita, se la decisione fosse quella di vendere a Leonardo per 1,6 miliardi il deal sarebbe «quasi neutrale per Iveco» e «positivo» per la società guidata da Roberto Cingolani, «in quanto si tratterebbe di un entry price più che ragionevole (Enterprise Value/Ebitda 2025-2026 di circa 10,5/9x ed Enterprise Value/Ebit di circa 12/10x), considerando anche l’upside delle potenziali sinergie industriali». Secondo Bloomberg, alcune fonti hanno riferito che «vendere a Leonardo potrebbe comunque essere la soluzione più semplice per Iveco, poiché soddisferebbe le richieste politiche di mantenere l'attività sotto il controllo nazionale». Della stessa opinione anche gli esperti della Sim che sottolineano come “«Leonardo-Rheinmetall resti favorita per motivi politici (non soggetta a golden power) anche alla luce delle esplicite esternazioni di diversi ministri del governo italiano». A questo si aggiunge il fatto che «Knds era il partner inizialmente scelto da Leonardo per il progetto Main Battle Tank dell’Esercito Italiano, ma a giugno 2024 le negoziazioni vennero interrotte per poi creare la JV con Rheinmetall».
Intermonte continua a valutare Iveco Defence 2,1 miliardi, ben sopra l’ipotesi dell’offerta di 1,6 miliardi di Leonardo. Inoltre, gli esperti forniscono una preview dei risultati del secondo trimestre 2025, in uscita il 30 luglio, ancora all’insegna della debolezza. I numeri deboli di Trucks (65% dei ricavi) e Powertrain (8%) «dovrebbe pesare sui risultati, solo parzialmente compensati dalla buona performance di Bus (17%) e Defence (7%)». Per questo motivo Intermonte stima ricavi a 3,7 miliardi (-5%), un Ebit adjusted a 228 milioni (-23% margine al 6,2%) e un free cash flow a 44 milioni contro -94 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Alla luce di un Ebit adjusted del primo semestre atteso a 380 milioni (-28%), «riteniamo probabile una revisione al ribasso della guidance 2025 (range attuale 980–1.030 milioni), verso la parte bassa dell'attuale forchetta o una leggera revisione sotto tale livello ma in ogni caso coerente con il consenso il quale si è già posizionato leggermente sotto guidance», scrivono gli analisti. Tuttavia, la fase di debolezza viene considerata dagli esperti «transitoria» e per questo le stime sul 2026/2027 rimangono invariate.
ilsole24ore