Dazi, tra ottimismo e incertezza


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Editoriali
Gli accordi migliorano le previsioni, ma ci vuole più di qualche sospensione degli extradazi per far tornare la fiducia nei confronti dell’America
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Goldman Sachs era stata una delle prime a prevedere l’impatto negativo sull’economia mondiale dei dazi annunciati da Trump nel Liberation day. E’ passato poco più di un mese e la banca d’affari, a seguito dell’accordo sulla sospensione dei dazi tra Stati Uniti e Cina, ha aggiornato le previsioni mettendoci un po’ più di ottimismo. Per l’area euro, che tra l’altro non ha definito ancora un’intesa con Washington, si aspetta una crescita nel terzo e quarto trimestre dello 0,2 per cento del pil rispetto alla stagnazione precedentemente prevista, e questo per effetto sia della crescita all’estero (le esportazioni) sia della discesa dei tassi d’interesse. Non molto, ma meglio della temuta recessione. Più netto, invece, l’effetto positivo sul Regno Unito che ha concluso un accordo con Trump: Goldman prevede un aumento cumulativo dello 0,6 per cento del pil per il secondo e quarto trimestre, rispetto alla precedente stima dello 0,4 per cento. Questi scostamenti, seppure minimi, fanno capire due cose. La prima è che la marcia indietro di Trump ha già prodotto degli effetti sugli indicatori economici, la seconda è che l’economia e i mercati stanno facendo i conti con l’età dell’incertezza.
Un’analisi di Gam osserva, infatti, che gli “accordi-non accordi” bilaterali tra gli Stati Uniti e i vari paesi stanno generando un livello di confusione anche a livello delle banche centrali, che non riescono più prevedere con precisione se l’inflazione sale o scende. L’approccio della Fed in questo periodo ne è un esempio. Anche gli investitori, dice Gam, non sanno più che pesci prendere: se scommettere che tutto si risolverà per il meglio, oppure prepararsi al peggio. Se il recupero di Wall Street, e delle borse mondiali, fa pensare a un ritorno di ottimismo tra gli investitori, le costanti turbolenze sul mercato dei titoli di stato americani (il trentennale continua ad avere un rendimento vicino al 5 per cento) dicono, invece, che la paura non è passata e che ci vuole più di qualche sospensione degli extradazi per far tornare la fiducia nei confronti dell’America.
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