Il Consiglio di Stato annulla la multa da 7 milioni a Facile.it

Quattro anni fa la sanzione da 7 milioni di euro comminata dall’Antitrust. Oggi l’annullamento della multa da parte del Consiglio di Stato, che ha dato ragione a Facile.it.
Nel 2021 l’istruttoria di Antitrust ravvisò due condotte scorrette. La prima era un deficit comunicativo: l’autorità sosteneva che il sito di comparazione non spiegasse che i risultati del confronto sui prestiti sono provvisori, visto che poi i singoli istituti possono, in base al merito creditizio del cliente, peggiorare le condizioni economiche. Inoltre, era scritto nel provvedimento, non veniva detto che Prima Assicurazioni è una società di intermediazione, e non una compagnia assicurativa, e che offre polizze con risarcimento in forma indiretta".
Il Consiglio di Stato ha invece sostenuto che Facile.it avesse informato chiaramente i consumatori sin dal primo contatto e durante il processo di preventivazione che il preventivo del prestito non è definitivo; “nonché che Prima Assicurazioni (così come altri partner) è un intermediario assicurativo e che essa – al pari di altri partner - intermedia polizze con risarcimento sia diretto (Card) che ordinario (No-Card)”.
La seconda pratica scorretta, secondo Antitrust, era di natura aggressiva: aver proposto al consumatore in modo insistente, tramite pop up automatici, una polizza assicurativa abbinata ai prestiti personali anche a soggetti che in un primo momento avevano manifestato la volontà di non stipulare la polizza. L’autorità osservava anche sia per i prestiti sia per le polizze Rc Auto, veniva effettuata “una vera e propria attività di sollecitazione contattando telefonicamente anche coloro che non avevano espressamente chiesto di essere richiamati, limitandosi a salvare il preventivo".
Il Consiglio di Stato ha ritenuto invece che il pop-up non costituisse una forma di pressione a fronte di una decisione già presa “ma anzi rappresentava uno strumento virtuoso volto a offrire al consumatore la facoltà di usufruire di un servizio di cui poteva aver bisogno”, spiega Facile.it. “Il Consiglio di Stato ha inoltre ribadito che l’attività del call center non integra una pratica aggressiva dato che Facile.it offre un servizio di consulenza e assistenza, non ricontatta né gli utenti che hanno dichiarato di non essere interessati all’offerta né chi ha espressamente chiesto di non essere chiamato e non veicola messaggi aggressivi o fuorvianti tramite le chiamate”.
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