Trump contro Musk, ripercussioni globali: l’impatto su Italia e Ue tra politica e mercati

Da amici a nemici. Nelle ultime ore si è infiammato un imbarazzante scontro pubblico fra Donald Trump ed Elon Musk. Il diverbio sarebbe cominciato quando Trump ha criticato un emendamento fiscale noto come “big beautiful bill”, accusando Musk di esserne turbato, e ha minacciato di cancellare i sussidi federali alle auto elettriche.
Musk ha risposto su X (ex Twitter) attaccando il presidente, ricordando di aver finanziato la sua campagna con oltre 300 milioni di dollari e affermando che “senza di me Trump avrebbe perso” le elezioni del 2024. Trump ha ribattuto bollando Musk come “crazy” (“pazzo”) e promettendo di tagliare contratti e sovvenzioni pubbliche alle sue imprese.
Senza entrare nei dettagli delle vicende legate ai file di Epstein, concentriamoci sugli effetti economici e politici di questa tensione per l’Italia e su come l’Italia potrebbe ora trovarsi a navigare in questo scenario che diventa sempre più intricato.
Tesla crolla in borsa: i numeri di una giornata neraPartiamo col primo dato di fatto. Le azioni Tesla, già in difficoltà per i cali delle vendite, sono crollate nella sessione del 5 giugno. Il titolo ha perso circa il 14%, facendo “evaporare” oltre 150 miliardi di dollari di capitalizzazione in un solo giorno.
Gli analisti di Reuters attribuiscono il tonfo al nervosismo politico scaturito dallo scontro: il pubblico allineamento (e ora il conflitto) di Musk con Trump avrebbe scatenato timori sulle future politiche regolatorie e fiscali, nonché sulla possibile revoca di incentivi federali per i veicoli elettrici.
L’impatto sul patrimonio personale di Musk è stato notevole: infatti il suo patrimonio netto, secondo Forbes, è diminuito di circa 27 miliardi in un solo giorno, scendendo intorno a 388 miliardi di dollari.
Pentagono e Starlink: un’alleanza a rischio?L’operatore satellitare Starlink di SpaceX è strettamente intrecciato con la Difesa Usa. Le aziende di Musk (SpaceX e Starlink) vantano già numerosi contratti con il Dipartimento della Difesa statunitense. Ad esempio, il nuovo sistema missilistico proposto da Trump, soprannominato “Golden Dome”, era stato pensato per integrarsi proprio con le capacità di Starlink.
Ciò significa che un’amministrazione Trump ostile potrebbe minacciare questi legami strategici. Al momento però il Pentagono non ha dato segnali di disimpegno, o perlomeno non l’ha ancora fatto.
Starlink e Ucraina: gli scenari senza il supporto di MuskL’Ucraina dipende in larga parte dalla copertura internet via Starlink per le comunicazioni militari e il coordinamento dello sforzo bellico. Secondo Reuters, gli emissari statunitensi avrebbero persino minacciato Kiev di tagliare l’accesso a Starlink se non fosse stato accettato un accordo sulle materie prime richieste dagli Usa. Insomma, dei veri e propri agguati nel bel mezzo di una guerra che ancora non vede un capolinea concreto.
In un’ipotetica interruzione, il governo ucraino teme un crollo dell’intera linea del fronte per la perdita del collegamento satellitare. Già oggi Starlink fornisce capacità critiche all’esercito e alla rete energetica in Ucraina. La Polonia ha peraltro garantito il finanziamento dei terminali per Kiev.
La perdita del servizio significherebbe un duro colpo alle operazioni di comando e controllo dei droni e delle artiglierie. Finora però Musk ha smentito l’effettiva intenzione di interrompere il servizio, e gli aiuti militari statunitensi e la diplomazia continuano a sostenere l’uso di Starlink.
Accordo Italia-Starlink: a che punto siamoL’ipotesi di un accordo fra lo Stato italiano e Starlink sembra ad oggi arenata. All’inizio del 2025 si era parlato di un contratto quinquennale da circa 1,5 miliardi di euro per dotare l’Italia di comunicazioni satellitari criptate.
Da allora però, complice il clima politico internazionale, i negoziati sono caduti nel dimenticatoio. Le discussioni, inizialmente concentrate sugli aspetti tecnici, sono state ostacolate dai commenti dello stesso Musk e dalle tensioni con l’amministrazione Usa.
Il governo italiano ha affermato di aspettare un coordinamento europeo sulle frequenze necessarie, pur ribadendo che l’obiettivo rimane garantire comunicazioni sicure.
Europa e Starlink: verso un futuro senza Musk?Anche a livello Ue cresce lo scetticismo verso una dipendenza esclusiva da Starlink. Bruxelles ha contattato satellitari europei come SES ed Eutelsat per studiare come affiancare o sostituire i servizi di Musk.
Il Ceo di SES ha spiegato che l’obiettivo è “complementare” Starlink, non si vuole eliminare il servizio, ma si vuole rafforzare al contempo una capacità europea di comunicazioni spaziali. Analogamente, il management di Thales (uno dei maggiori produttori satellitari europei) mette in guardia dal fatto che “affidarsi a un operatore esterno soggetto a motivazioni politiche” non è ottimale.
La maggioranza dei governi europei preferisce infatti avere reti di proprietà pubblica o controllata, piuttosto che dipendere da un fornitore privato straniero.
Il mercato di Starlink oggi: leader ma sotto pressioneStarlink resta comunque il leader incontrastato dei servizi internet da satellite in orbita bassa (LEO). Con quasi 7.000 satelliti in funzione e oltre 4,6 milioni di abbonati globali a fine 2024, ha ampliato la propria quota di mercato anche in regioni prima mal servite.
Nei Paesi più ricchi ha adottato prezzi elevati (circa 100 dollari al mese) ma ha conquistato rapidamente mercati emergenti: in Nigeria è già terzo fornitore internet, e in Kenya ha raddoppiato gli utenti in pochi mesi del 2024. In Italia Starlink serve circa 55.000 famiglie (circa il 9% della popolazione).
SpaceX di Musk stima che i ricavi di Starlink (insieme ad altri business spaziali) quest’anno supereranno i 15,5 miliardi di dollari, e prevede di quotare la divisione.
Giorgia Meloni e Musk: un rapporto che cambiaFino a pochi mesi fa la premier italiana Giorgia Meloni vedeva Musk come un prezioso alleato. Dopo averlo definito “genio” per le sue innovazioni spaziali, Meloni aveva prospettato l’uso di Starlink per la sicurezza delle comunicazioni militari, lamentando l’assenza di alternative pubbliche pronte (il programma europeo Iris2 non sarà operativo prima del 2030). Oggi però il mutato scenario politico ha reso più complessa questa visione.
Lo scontro tra Trump e Musk spinge l’Italia a rivedere le sue strategie: da una parte, l’alleanza con gli Stati Uniti resta purtroppo centrale per la politica estera italiana; dall’altra, la posizione di Musk come fornitore strategico apre scenari sulla capacità di mantenere un’autonomia tecnologica e rivela le difficoltà di un rapporto politico instabile.
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