Caccia ai nazisti: ad Agrigento la storia dei dossier nascosti
Sono rimasti nascosti e dimenticati in un armadio con le ante rivolte verso il muro, in uno sgabuzzino della cancelleria della Procura Militare di palazzo Cesi-Gaddi a Roma: quasi 700 dossier e un registro generale con 2274 notizie di reato di crimini di guerra nazifascisti, compiuti durante la Seconda Guerra Mondiale: i luoghi raccontano morte, Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema, Civitella, le Fosse Ardeatine. Nel 1994 i dossier sono stati rinvenuti ed è partito un forte dibattito politico: fu l’allora procuratore militare di La Spezia Marco De Paolis a decidere di avviare oltre 500 procedimenti giudiziari contro criminali di guerra nazisti e fascisti responsabili di stragi impunite.
Quindici anni di lavoro, tra il 2002 e il 2018, riaprendo i fascicoli archiviati nell’armadio della vergogna, una caccia ai colpevoli tra Italia, Germania e Austria per interrogare ex SS ancora in vita, stabilire le responsabilità, portare i colpevoli alla sbarra e farli condannare; una ricerca della verità per dare pace alle vittime e ai superstiti, perché il dolore non va in prescrizione. Marco De Paolis ha messo nero su bianco questo racconto – nello stesso tempo, pubblico e privato – ed è nato “Caccia ai nazisti”, pubblicato pochi mesi fa da Rizzoli, con la prefazione di Liliana Segre.
Il procuratore generale militare Marco De Paolis presenterà il libro Caccia ai nazisti e ne discuterà con lo storico Beniamino Biondi, alla presenza di Maria Teresa Cucinotta, presidente della Fondazione Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, giovedì 12 giugno alle 17.30 nella sala della Soprintendenza dei Beni Culturali a Villa Genuardi.
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