L’arte italiana convince, quella internazionale sorprende

Test positivo per le aste dedicate all’arte moderna e contemporanea che si sono svolte a Milano a fine maggio nelle sedi di Sotheby’s e Il Ponte casa d’aste. Dell’arte italiana apprezzate le icone del Novecento con alcuni incredibili exploit e molto interesse per l’arte internazionale con vendite ben al di sopra delle stime elevate pre-asta. Un appuntamento che ha ancora una volta confermato che la qualità è sempre premiante e anche il livello delle stime pre-asta gioca un ruolo importante nel delineare il successo dell’asta.
Sotheby’s il 28 maggio ha presentato un catalogo con 93 lotti, di cui 80 al debutto in un’asta, che spaziava tra opere italiane e internazionali del Novecento. L’incanto si è chiuso con un controvalore, comprensivo del buyer’s premium, pari a 11,4 milioni di euro circa, attestato al di sotto della stima alta di pre-asta (che non considera il buyer’s premium) compresa tra 8,7 e 12,1 milioni di euro, con un tasso di vendita del 90%. Le opere in catalogo prevenivano da tre collezioni private italiane ciascuna con uno sguardo attento alle avanguardie del Novecento. Non poteva mancare tra i top lot “Concetto Spaziale, Attese” (1968) di Lucio Fontana, stimato tra 1,6 e 1,8 milioni di euro, considerata la più alta valutazione posta su un’opera dell’artista, in Italia, dal 2016. La tela bianca ha segnato un prezzo (con il buyer’s premium) pari a 1,56 milioni di euro, al di sotto delle stime comprese tra 1,6 e 1,8 milioni di euro. In catalogo altre cinque opere del maestro, tra cui una rara tela rosa con quattro fori (1962) e un “Concetto Spaziale” nero con pietre che sono state aggiudicate a prezzi che rispecchiavano le stime. Più apprezzato il “Teatrino rosso fuoco” da 300-400 mila euro aggiudicato a 444 mila euro. Non ha acceso gli animi dei collezionisti l’”Achrome” di Piero Manzoni (1958–59), stimata 400-600 mila euro. L’opera rappresenta un atto di liberazione dall’arte intesa come rappresentazione, le grinzature centrali, ottenute con caolino, incarnano la visione di Manzoni di una pittura autonoma, senza colore né significato, in anticipo su Arte Povera e Minimalismo, è andata invenduta. Diverse opere hanno segnato prezzi al di sopra delle stime elevate. Hanno sorpassato la stima elevata due lavori di Giorgio de Chirico: “Tempio in una stanza” venduto per 584 mila euro (stima 350-450.000 euro) e “La commedia e la tragedia” aggiudicato 203 mila euro (stima 80-120.000 euro). “Spagna n. 14” di Emilio Vedova è stato venduto a 419 mila euro rispetto una stima compresa tra 250 e 350 mila euro. “Autoritratto” di Alighiero Boetti e “Angelo ribelle notturno” di Osvaldo Licini hanno registrato una decisa performance rispetto alle stime pre asta. L’opera di Boetti ha superato cinque volte la stima elevata (aggiudicato a 139.700 euro da 20-30 mila euro), mentre quella di Licini ha raggiunto 330 mila euro da 120-180 mila euro. Ha superato oltre tre volte la stima elevata pre asta “Madre e figlia” di Antonio Donghi aggiudicata a 419 mila euro (80-120mila euro le stime) segnando anche il record per l’artista in Italia. L’artista lo scorso anno ha avuto una retrospettiva a Palazzo Merulana a Roma. Ha sorpreso anche “Il caso della cameriera di buon cuore” opera del 1967 di Valerio Adami, aggiudicata a 63 mila euro (stima 24-35 mila euro). L’offerta presentava anche una raccolta che celebrava l’arte internazionale e la Pop Art, come dimostra la presenza di Andy Warhol con “Diamond Dust Shoes” (1980), aggiudicato a 107 mila da una stima compresa tra 70-80 mila euro, e di Tom Wesselmann con “Smoker Study” (1973) che ha ricevuto una tiepida accoglienza con un prezzo di vendita pari a 127 mila euro da una stima compresa tra 100-150 mila euro. Più apprezzata l’opera “Physichromie n 2282” del venezuelano Carlos Cruz-Diez partita da stima compresa tra 50 e 70 mila euro è stata venduta a 139 mila. Ma ancora più eclatanti l’exploit di “Decade Autoportrait” di Robert Indiana venduto a 245 mila euro (stima 100-150 mila euro), e di “Moby Dick” del pittore tedesco Willis Baumeister, venduto per 127 mila euro (stima 26 - 50 mila euro) - record per l’artista in Italia. Altro record in Italia per l’artista Ronnie Cutrone, che con l’opera “Campaign Promises”, ha superato quattro quattro volte la stima alta, raggiungendo i 30mila euro.

Antonio Donghi, Madre e figlia. (Asta Sotheby’s)
Il 27 e 28 maggio, anche Il Ponte, sempre a Milano, ha presentato un catalogo con i protagonisti più significativi dell’arte del XX e XXI secolo ricevendo una entusiasmante risposta di pubblico: il controvalore ha raggiunto 5,7 milioni di euro con il 92% di lotti venduti e una rivalutazione media del 150 per cento. L’asta inizia con i protagonisti del primo Novecento italiano con un nucleo di lavori di Cagnaccio di San Pietro, tra cui il bozzetto “Studio per natura morta con frutta” anni ’30 matita su carta da lucido aggiudicato a 6.500 euro (prezzo di aggiudicazione senza buyer’s premium) da una stima pre asta compresa tra 1.000 e 1.500 euro. Offerta anche una rara raccolta di opere di Giacomo Balla dalla Collezione Molino, che includeva il “Segnaposto” del 1920 (aggiudicato a 6 mila euro da una stima di 2-3 mila euro) e la “Scatola futurista” del 1925, olio su legno (prezzo di aggiudicazione 8 mila da 4-6 mila euro). A trainare le aggiudicazioni, la metafisica di Giorgio de Chirico (”Piazza d’Italia” del 1953, è stato venduto a 350 mila euro (senza buyer’s premium, da una stima compresa tra 150-250 mila euro), una terracotta dipinta a terzo fuoco di Lucio Fontana, ”Crocefisso” del 1952, ha registrato un prezzo di aggiudicazione pari a 300 mila euro dalla stima compresa tra 130-160 mila. Tra le sculture, eccellente risultato per Arnaldo Pomodoro: il bronzo “Rotante” (2002) ha raggiunto 170 mila euro (prezzo di aggiudicazione da una stima di 70-100 mila euro), opera realizzata in otto esemplari + tre prove d’artista. Altra scultura degna di nota è il marmo nero di Giò Pomodoro “Sole e trave” del 1974 che ha segnato un prezzo di aggiudicazione di 33 mila euro, da una stima 15-20 mila. L’arte cinetica di Victor Vaserely con l’opera “Senza titolo” ha raggiunto il valore di 45 mila euro, dalla stima tra 20 e 30 mila euro, e ”Mercuriale” del 1970 di Grazia Varisco è stata aggiudicata a 16 mila euro da una valutazione pre asta compresa tra 7-9 mila euro. Tra i top lot “Azzuroverde” di Carla Accardi con un prezzo di aggiudicazione di 160 mila euro, dalla stima compresa tra 80 e 120 mila euro, e “Schriftzug= Atemzug” di Irma Blank del 1988 aggiudicato a 75 mila euro da una stima di 30-50 mila euro.
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