Baby cestista morto, in cinque a processo


Cantiere segnalato male a Cento, l’auto nella voragine. Omicidio stradale, rinvio a giudizio anche per il papà che guidava. Un patteggiamento
La tragedia del giovane cestista Marco Lelli Ricci, residente a Quarto Inferiore (Granarolo) ed ex giocatore della Virtus, verrà discussa in dibattimento. Cinque dei sei imputati a processo, con prima udienza dopo l’estate. È quanto emerso dalla sentenza pronunciata ieri dal giudice dell’udienza preliminare Silvia Marini. Il dispositivo, letto al termine di un lungo e complesso percorso tra indagini e aula, conta 5 rinvii a giudizio e un patteggiamento di pena. È il primo punto di svolta processuale per la vicenda giudiziaria scaturita dalla morte del 15enne a seguito in un incidente stradale nella primavera 2022 a Cento. Per la tragedia erano imputate sei persone, accusate a vario titolo di concorso in omicidio stradale. Davanti al gup il padre del ragazzo, conducente della vettura su cui viaggiava l’adolescente (assistito dall’avvocato Vittorio Galassetti, nella doppia veste di imputato e parte lesa), la ragazza che guidava l’auto la cui targa è stata trovata sul luogo dello schianto, due funzionari della Provincia, ente proprietario della strada (difesi dai legali Massimo Bissi e Luca Esposito), e i due responsabili dell’azienda che stava eseguendo i lavori (avvocato Riccardo Caniato). Nella scorsa udienza, la procura aveva chiesto cinque rinvii a giudizio, mentre l’automobilista aveva intrapreso la via del patteggiamento. Ieri il giudice Marini ha emesso il suo verdetto, mandando a processo 5 imputati (con prima udienza dibattimentale il 14 ottobre) e confermando il patteggiamento a un anno e 8 mesi di reclusione per la donna. Nella sentenza sembra avere retto l’aggravante relativa alla violazione delle norme anti infortunistiche in cantiere, contestazione che le difese avevano cercato di far cadere chiedendo, in discussione, una modifica del capo di imputazione. Una circostanza accolta con soddisfazione dell’avvocato Dario Bolognesi, legale di parte civile per la mamma e il fratello della giocatore di basket, e dal collega Galassetti nel ruolo di parte civile per il padre del ragazzo. Per il padre del giovane le accuse parlano di responsabilità legate alla velocità e al non aver prestato adeguata attenzione alla segnaletica. La ragazza alla guida dell’auto la cui targa è stata rinvenuta vicino alla voragine avrebbe urtato la recinzione a protezione dello scavo poco prima della tragedia, senza poi preoccuparsi di ripristinarla.
Federico Malavasi
© Riproduzione riservata
Tag dell'articolo
OmicidioIncidente stradaleİl Resto Del Carlino