Caccia, ricorso respinto. Resta il divieto sui valichi

14 giu 2025

Un cacciatore. Il mondo venatorio dovrà attendere fino al 9 ottobre per una decisione
Niente sospensiva del divieto di caccia su 475 valichi montani interessati dalle rotte di migrazione dell’avifauna in Lombardia. Per la decisione di merito bisogna aspettare il 9 ottobre (a stagione avviata), ma di fatto per ora la caccia resta chiusa su un’ampia porzione di territorio lombardo, perché il Consiglio di Stato ha rigettato la richiesta di Regione Lombardia e associazioni venatorie. Una decisione che ha scatenato un putiferio, innanzitutto tra i cacciatori che puntano il dito, a questo punto, verso Regione e Governo (in particolare il Ministero dell’Agricoltura perché, per ragioni politiche, è stata cassata la proposta Bruzzone in commissione Agricoltura che avrebbe risolto la questione valichi). "Se non interviene il Governo – spiega Filippo Grumi, cacciatore bresciano – è una caporetto per la caccia soprattutto nelle valli bresciane, dove restano chiuse alla caccia tantissime zone, perché il divieto riguarda aree di 1 chilometro di raggio in linea d’aria dal valico individuato. Il punto, è che c’è il rischio che nelle valli bresciane non si possano cacciare neanche i cinghiali". Il divieto, infatti, riguarda anche la fauna selvatica, tanto che l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessandro Beduschi, parla di una decisione dei giudizi che ha ampie responsabilità sociali, territoriali e ambientali.
"Si stanno calpestando – dice Beduschi – i diritti del mondo venatorio, che, fino a prova contraria, esercita un’attività lecita e regolamentata. Ancora più grave è il fatto che il divieto riguardi anche la caccia agli ungulati, proprio mentre il contenimento della fauna selvatica, in particolare del cinghiale, rappresenta un’esigenza sanitaria e ambientale prioritaria". Esultano, invece, le associazioni animaliste. "L’ennesimo pugno nello stomaco alla bulimia del mondo venatorio e alla prostrazione totale della Regione Lombardia agli interessi indifendibili delle frange più estremiste del mondo venatorio – il commento della Lega per l’abolizione della caccia –. Le continue perdite giudiziarie, con relative spese per avvocati e costi processuali che gravano su tutti i cittadini, dovrebbero portare a più miti consigli Regione Lombardia, che sappiamo, ha già pronto nel cassetto l’ennesimo provvedimento di deroga alle Direttive europee e alla Legge quadro nazionale per riaprire alla caccia specie protette vietate".
© Riproduzione riservata
Tag dell'articolo
AmbienteConsiglio di StatoIl Giorno