Crisi in Francia, 12 milioni di debito in più all’ora. Giorgia e Giorgetti battono Macron

L'8 settembre il governo di Bayrou potrebbe cadere
Antonio Polito / CorriereTv
Da molto tempo ormai la crisi dell'Europa è soprattutto crisi della Francia, il paese guida dell'Unione, tra l'altro l'unico dotato dell'arma nucleare. Si dibatte ormai da tempo in una in un marasma politico e finanziario che non accenna a terminare e il governo minoritario di Bayrou, un debole accrocco in carica ad appena otto mesi, è già sull'orlo della crisi delle dimissioni.
L'8 settembre, data per noi simbolica, che sembra fatta apposta per far esultare la destra italiana che ce l'ha con Macron, soprattutto dopo lo scontro con Salvini. L'8 settembre all'Assemblea nazionale si vota una mozione di sfiducia al governo che potrebbe provocare così anche nuove elezioni anticipate. Ma ciò che più colpisce la crisi della finanza pubblica in Francia «Ogni ora di ogni giorno e di ogni notte ha detto il premier Bayrou noi accumuliamo 12 milioni di debito in più»
Ed è per questo che il governo ha proposto un un piano di tagli massiccio alla spesa pubblica da 44 miliardi. Un piano lacrime e sangue che l'opposizione vorrebbe far saltare insieme con il Governo. Sembra di rivivere certi momenti recenti della travagliata storia del nostro Paese l'Italia dal punto di vista della finanza pubblica, è stata a lungo considerata il brutto anatroccolo d'Europa.Oggi invece la sua stabilità finanziaria stupisce anche i francesi. Di recente Le Monde ha scritto che Macron dovrebbe imparare da Giorgia Meloni come si mettono sotto controllo i conti pubblici. E in effetti il nostro spread ha quasi raggiunto quello di Parigi. Siamo tornati ad un avanzo primario dopo quattro anni e forse già in quest'anno, nel 2025, scenderemo sotto la soglia fatidica del 3% del deficit pubblico.
Insomma, nella infinita sfida tra Parigi e Roma, almeno da questo punto di vista, Giorgia e Giorgetti battono Macron.
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