Meta si allea con Midjourney per le immagini e video AI

David Holz non ha mai accettato un centesimo dagli investitori. Il CEO di Midjourney ha costruito un impero da 200 milioni di dollari all’anno vendendo abbonamenti da 10 dollari al mese, mantenendo la sua creatura completamente indipendente. Fino a oggi.
Alexandr Wang, Chief AI Officer di Meta, ha annunciato che Meta potrà utilizzare la tecnologia di Midjourney nei suoi prodotti grazie a un accordo di licenza. Non è un’acquisizione, Holz mantiene l’indipendenza. È una posizione rara nel 2025, quasi romantica. Ma quanto può durare? La partnership con Meta è il primo passo verso qualcosa di più grande?
1/ Today we’re proud to announce a partnership with @midjourney, to license their aesthetic technology for our future models and products, bringing beauty to billions.
— Alexandr Wang (@alexandr_wang) August 22, 2025
I termini dell’accordo non sono pubblici. Non sappiamo quanto Meta sta pagando e quanto durerà la partnership. Ma sappiamo che quando un gigante come Meta si avvicina, le cose cambiano. L’indipendenza diventa relativa.
Mark Zuckerberg sta giocando a Monopoli con l’AI, e non sta badando a spese. Quest’anno ha investito 14 miliardi di dollari in Scale AI, ha acquisito la startup vocale Play AI, e ha persino parlato con Elon Musk di unirsi alla sua offerta da 97 miliardi per rilevare OpenAI (alla fine Meta non ha partecipato, e OpenAI ha rifiutato).
La partnership con Midjourney è diversa. Non è una questione di soldi, Midjourney non ne ha bisogno. Meta ottiene accesso alla tecnologia che ha creato lo stile visivo più riconoscibile dell’AI generativa. Midjourney ottiene le risorse computazionali e la distribuzione di Meta senza vendersi l’anima.
Fondata nel 2022, Midjourney ha fatto tutto al contrario. Niente venture capital, niente uffici sfarzosi, niente keynote roboanti. Solo un bot Discord e immagini che hanno ridefinito cosa significa “generato dall’AI”.
Mentre DALL-E di OpenAI puntava sul fotorealismo e Stable Diffusion sull’open source, Midjourney ha creato uno stile unico, onirico, immediatamente riconoscibile. Le sue immagini hanno invaso Instagram, Twitter, persino le gallerie d’arte. A giugno 2025 hanno lanciato V1, il loro primo modello video, entrando in competizione diretta con Sora di OpenAI.
Con abbonamenti che vanno da 10 a 120 dollari al mese, hanno costruito un business da 200 milioni di ricavi annuali. Senza un centesimo di funding esterno.
Meta ha Imagine per le immagini e Movie Gen per i video. Sono buoni prodotti, integrati in Facebook, Instagram e Messenger. Ma non sono Midjourney. Non hanno quella magia, quello stile, quella capacità di creare immagini che fermano lo scroll.
I team di ricerca di Meta collaboreranno con Midjourney per integrare la tecnologia nei futuri modelli e prodotti. Immaginiamo le Storie di Instagram generate automaticamente nello stile Midjourney. Facebook Ads che si creano da sole con l’estetica perfetta. Stickers di WhatsApp personalizzati che sembrano opere d’arte.
Il problema Disney che incombe su tuttoMa c’è un “ma”: le cause legali. Disney e Universal hanno fatto causa a Midjourney due mesi fa, accusandola di aver addestrato i suoi modelli su opere protette da copyright. È la stessa accusa che affrontano Meta e praticamente ogni altra azienda AI. Finora i tribunali hanno dato ragione alle tech company.
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