Migranti, verso ok a decreto flussi: altri 500mila ingressi regolari in 3 anni

Potrebbe arrivare domani in Consiglio dei ministri un nuovo “decreto flussi”, il decreto della presidenza del Consiglio con cui vengono definite le quote di ingressi di migranti regolari. Il nuovo Dpcm dovrebbe consentire 500mila arrivi per il triennio 2026-2028, 164.800 ingressi l’anno tra lavoratori stagionali e non, colf e badanti
Una delle maggiori novità del prossimo decreto flussi triennale potrebbe essere quella di quote suddivise su base regionale, più rispondenti ai reali bisogni di manodopera dei diversi territori. Fino a oggi (il 2025 è l’ultimo anno del decreto triennale 2023-2025) le quote non sono mai state distinte su base regionale ma in relazione alla tipologia di contratto: lavoratori stagionali, non stagionali e attivi nell’assistenza familiare e socio sanitaria. La ripartizione regionale si aggiungerebbe alle precedenti, per rafforzare le misure anti-truffa ed evitare che da alcune zone arrivi un eccesso di domande (come accaduto negli anni scorsi dalla Campania).
Le quote saranno stabilite considerando anche i dati di fabbisogno per settore stimati da Unioncamere tramite il Rapporto Excelsior, che analizza le previsioni occupazionali delle imprese, i profili più richiesti e il mismatch fra domanda e offerta di lavoro. Un altro importante elemento del quale si terrà conto è quello delle domande presentate nei click day di febbraio 2025. In alcuni settori ne sono infatti arrivate molte meno dei posti disponibili (nel comparto turistico-alberghiero, ad esempio, le richieste sono state 14.112 su 55mila posti stagionali, ma c’è un altro click day il 1° ottobre).
È l’agricoltura il settore che chiede il maggior numero di lavoratori extraeuropei: 100mila stagionali e 10mila non stagionali, ogni anno, per la pesca e la filiera agroalimentare. In pratica, 330mila lavoratori stranieri nel triennio. È una domanda superiore rispetto agli ingressi consentiti dall’ultimo decreto flussi 2023-2025, che nasce dalla difficoltà di sostituire i lavoratori che vanno in pensione. Diminuisce, invece, il fabbisogno indicato dal settore turistico-alberghiero, che ha richiesto 26.400 lavoratori stagionali (8.550 nel 2026, 8.750 nel 2027 e 9.100 nel 2028) e 6.900 non stagionali (2.300 ogni anno). In tutto, 33.300 lavoratori stranieri. Nel settore dell’assistenza familiare, Assindatcolf ha indicato un fabbisogno di 57.536 colf, badanti e baby sitter in tre anni (18.513 nel 2026, 19.262 nel 2027 e 19.761 nel 2028). Nell’ambito dei lavoratori non stagionali, l’edilizia è il settore con il maggior fabbisogno di manodopera extra Ue. Per il prossimo triennio Associazione nazionale costruttori edili (Ance) ha indicato un fabbisogno di 18mila lavoratori (6mila all’anno, nel triennio 2026-2028) ma sta anche promuovendo importanti progetti di formazione dei lavoratori stranieri nei Paesi d’origine.
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