Nuova spettacolare immagine della galassia di Andromeda

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Nuova spettacolare immagine della galassia di Andromeda

Nuova spettacolare immagine della galassia di Andromeda

Nuova spettacolare immagine della galassia di Andromeda
Combinando i dati ottenuti da vari telescopi e satelliti, la NASA ha creato un'immagine della galassia di Andromeda, la più vicina alla Via Lattea.

La NASA ha pubblicato una nuova spettacolare immagine della galassia di Andromeda. Il risultato finale è stato ottenuto combinando i dati ricevuti da diversi telescopi e satelliti (attivi e ritirati) a varie lunghezza d’onda della luce. L’agenzia spaziale statunitense ha pubblicato anche una versione sonora dell’immagine.

Andromeda è la “gemella” della Via Lattea

Andromeda (nota anche come M31) è la galassia a spirale più vicina alla Via Lattea, in quanto si trova a circa 2,5 milioni di anni luce di distanza e può essere vista ad occhio nudo all’interno dell’omonima costellazione. Gli astronomi usano Andromeda per comprendere la struttura della nostra galassia, in quanto difficile da studiare essendo la Terra al suo interno. Tra le due galassie potrebbe avvenire una collisione tra circa 5 miliardi di anni.

Per ottenere l’immagine finale sono stati combinati i dati catturati da telescopi e satelliti a diverse lunghezze d’onda, alle quali corrispondono diversi colori: onde radio, infrarossi, luce visibile, ultravioletti e raggi X. In dettaglio sono stati utilizzati i raggi X dei Chandra X-ray Observatory e XMM-Newton (rosso, verde e blu), gli ultravioletti di GALEX (blu), i dati forniti dagli astronomi Jakob Sahner e Tarun Kottary (luce visibile), gli infrarossi di Spitzer Space Telescope, Infrared Astronomy Satellite, COBE, Planck e Herschel (rosso, arancione e viola) e onde radio da Westerbork Synthesis Radio Telescope (rosso e arancione).

Ogni tipo di luce rivela specifiche informazioni su Andromeda. Il Chandra X-ray Observatory ha permesso di scoprire la radiazione ad alta energia dell’enorme buco nero al centro della galassia. A partire dai dati a diverse lunghezze d’onda, la NASA ha creato una versione audio. Ogni tipo di luce è stato mappato in un differente intervallo di note (dalle onde radio ai raggi X). La luminosità di ogni sorgente controlla il volume, mentre la posizione verticale determina il tono.

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