Candidato sindaco a Milano? È caos nel centrodestra: Salvini stoppa Forza Italia sull’alleanza con Calenda, La Russa vuole un tavolo

21 ago 2025

Il presidente del Senato e dirigente di Fratelli d’Italia Ignazio La Russa
MILANO – Attacca il sindaco Giuseppe Sala invitandolo alle dimissioni e incalza gli alleati di centrodestra spronandoli ad accelerare sulla scelta del candidato sindaco in vista delle elezioni comunali del 2027. Matteo Salvini svaria a tutto campo al termine di un sopralluogo nel cantiere dello stabile Aler in corso di riqualificazione in via Bolla, quartiere Gallaratese, periferia nord-ovest della città. Il vicepremier, ministro dei Trasporti e segretario della Lega, incalzato dai cronisti sull’inchiesta giudiziaria relativa all’urbanistica milanese, affonda il colpo contro l’amministrazione comunale targata centrosinistra: “Mi spiace che Milano sia ferma. Mi chiamano cittadini che hanno comprato case e che non sanno dove andranno a dormire e mi chiamano imprenditori che non sanno che fare. Io non contesto l’inchiesta al sindaco Sala e alla sinistra che governa la città – lascio che il Tribunale faccia il suo lavoro e mi auguro che tutti alla fine siano innocenti – ma contesto il fatto che il capoluogo lombardo si sia fermato. Invito Sala a riflettere se trascinare per un anno e mezzo una città ferma o se farsi da parte e lasciare che siano i cittadini a parlare”.
Il leader del Carroccio invoca le elezioni anticipate. Ma il centrodestra è competitivo in una città in cui dal 2011 in poi alle urne, per tre volte consecutive, ha trionfato il centrosinistra? Una cosa, per ora, è certa: il fronte sovranista-moderato composto da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati non ha ancora individuato un candidato sindaco e non ha ancora un programma definito. Certo, alle elezioni mancano ancora poco meno di due anni, ma il tempo, in politica, stringe se le decisioni sono ancora tutte da prendere. Salvini lo sa bene e ai cronisti che gli chiedono se il centrodestra dovrebbe accelerare replica serafico: “Io sono qui a Milano il 20 di agosto. La Lega ha le idee chiare. Abbiamo liste competitive pronte, anche in caso di elezioni anticipate alla prossima primavera. E, sul candidato sindaco, ho uno due o tre profili chiari in testa. Disponibilissimo a discuterne con gli alleati anche domattina (oggi, ndr)”. Il segretario del Carroccio, infine, boccia l’apertura di FI ad Azione di Carlo Calenda per la coalizione meneghina. “Azione è a sinistra”, taglia corto.
Non la pensa così il segretario lombardo dei forzisti, Alessandro Sorte: “Vogliamo aprire ad Azione, addirittura ipotizzando per loro la casella del vicesindaco, ossia un progetto che li renda protagonisti. A Milano serve una coalizione molto più centrodestra e non destracentro. L’avvicinamento con Azione potrebbe avere un significato nazionale. Milano potrebbe essere un laboratorio che spinge Azione, a ridosso delle elezioni politiche, ad allearsi con il centrodestra. Uno schema che farebbe molto comodo a Giorgia Meloni”.
Sorte, subito dopo, sprona i vertici di FdI, in primis il milanese Ignazio La Russa, a prendere l’iniziativa: “Sulla scelta del candidato sindaco, mi aspetto che FdI convochi un tavolo: mi sembra che la campanella sia suonata ampiamente. Adesso il centrodestra deve stringere. Noi abbiamo lanciato uno schema di gioco valido, partendo dalla considerazione che nelle grandi metropoli il voto progressista supera quello conservatore e popolare. Mi rivolgo Ignazio La Russa: se ci sei - e sono sicuro che ci sei - dicci cosa vuoi fare”.
La replica di FdI è affidata al coordinatore lombardo Carlo Maccari: “Un tavolo per le Comunali? No ad ansie prestazione. Noi preferiamo un profilo politico come candidato sindaco. In alternativa sì a un tecnico, ma al di sopra di ogni sospetto”.
Il Giorno