Leonardo apre la sua AI Factory e recluta giovani nel metaverso

L’industria europea della difesa, al bivio tra rischi e scelte fatali, non ha mai avuto davanti a sé sfide così globali come quelle di oggi. Ma nemmeno strumenti tecnologici così potenti per provare ad affrontarle. Tra questi, il più potente è l’uso combinato di intelligenza artificiale e supercalcolo.
Leonardo arriva a questo appuntamento preparata, grazie a un processo di trasformazione avviato nel 2019 dall’attuale amministratore delegato Roberto Cingolani. La svolta principale nel dicembre 2020, con l’accensione del Davinci-1: un supercomputer da 5 milioni di miliardi di operazioni al secondo destinato a cambiare per sempre il volto della più importante azienda italiana della difesa e dell’aerospazio.
«Grazie alla visione lungimirante di Cingolani - spiega Greta Radaelli, head of Advanced cognitive solution di Leonardo, intervenuta ieri al Festival dell’economia di Trento durante il panel “Scalare l’AI col supercalcolo. L’impronta digitale di Leonardo” - oggi l’azienda ha due importanti asset: un’infrastruttura per il supercalcolo e dei laboratori che fanno ricerca di frontiera sul digitale».
Entro fine anno, Davinci-1 sarà potenziato e raggiungerà i 20 Petaflops di potenza. Oggi sono circa 2mila gli ingegneri che accedono al supercalcolatore. Combinando potenza di calcolo e algoritmi di intelligenza artificiale proprietari, fanno simulazioni quasi in tempo reale sulla fluidodinamica di elicotteri e aerei, studiano come analizzare il carico cognitivo dei piloti in situazioni di stress, indagano come migliorare i sistemi radar integrandoli con l’AI, sviluppano avanzati sistemi per previsioni meteo a uso militare su brevi periodi di tempo (Nowcasting) o ancora sistemi in grado di restituire un modello 3D di un oggetto partendo da una semplice fotografia.
Questi asset sono diventati così strategici da essere stati riuniti nel nuovo centro Advanced cognitive solution. «È una sorta di Ai Factory, che riunirà in un unico contesto i laboratori digitali di Leonardo dedicati ai temi dell’intelligenza artificiale, delle deep digital technologies e del quantum comuputing», spiega Radaelli, che è stata scelta per dirigere questa Ai Factory interna.
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