Tra le strade di Gessopalena Vecchia: un viaggio tra passato e silenzio

Gessopalena Vecchia, in provincia di Chieti, è un borgo abbandonato costruito su una collina di gesso, materiale che ha permesso di ricavare nicchie e ambienti direttamente nella roccia. Le case in rovina e i vicoli stretti mostrano i segni della vita medievale, mentre tra le mura emergono tracce più antiche di insediamenti preromani e romani.
Il silenzio domina ogni spazio vuoto, ma questi non sono di certo privi di storie. Il paese appare fragile, sospeso tra memoria e tempo, con ogni pietra e ogni scorcio che suggeriscono la vita di chi lo ha abitato, lasciando alla fantasia il compito di completare ciò che è scomparso.
Radici e pietre: la storia del borgoCostruito su una collina di gesso nel cuore d’Abruzzo, Gessopalena Vecchia si sviluppò nel Medioevo, sfruttando la particolare conformazione del suo prezioso terreno. I resti di insediamenti preromani e romani rinvenuti nei dintorni testimoniano che le colline circostanti erano abitate già secoli prima, mentre le mura in pietra e le strade strette raccontano la vita medievale che dominava la valle circostante.
L’abbandono si completò definitivamente nel 1959, quando la popolazione si spostò in direzione della nuova Gessopalena. Le case, oggi, cadono a pezzi, mentre i vicoli restano vuoti e la natura riconquista lentamente gli spazi, insinuandosi tra mura e nicchie crollate.
Architettura e paesaggiLe case si stringono lungo vicoli stretti e tortuosi, disegnando un reticolo quasi improvvisato che segue le curve dello sperone di gesso su cui è sorto il paese, a circa 654 metri di altitudine. Alcuni edifici emergono quasi per fusione con la roccia: nicchie scavate nel gesso sono diventate cantine, stalle o depositi, mentre le facciate in pietra calcarea raccontano un’architettura medievale sobria ma resistente.
Nel cuore del centro si scorgono ancora tratti delle antiche mura difensive, come la cinta che in epoca medievale cingeva lo sperone roccioso.
In via Castello si erge la Chiesa di Sant’Egidio, oggi rudere, che conserva un portale cinquecentesco in pietra calcarea incorniciato nel gesso. Le porte, spesso ancora intatte, e le finestre basse lasciano intravedere cortili interni un tempo animati: botteghe artigiane, case di famiglie contadine e stanze che sopportavano il ritmo della vita quotidiana. Porte ad arco, una torre residua e diversi pozzi circolari completano la visita.
Il gesso ha senza ombra di dubbio influenzato profondamente la costruzione e la vita della località per via della sua morbidezza, ma al tempo stesso la friabilità ha reso necessari frequenti restauri, che divennero sempre più difficili da sostenere. Non a caso le cavità, la natura friabile del materiale e le difficoltà di manutenzione hanno giocato un ruolo nell’abbandono graduale e nel lento declino del borgo.
Sul piano paesaggistico l’effetto è impressionante: dalla collina si domina il panorama della Valle dell’Aventino e, nelle giornate limpide, si scorge anche il mare Adriatico all’orizzonte. La luce del tramonto attraversa i vicoli e accarezza le pietre sbiadite e tra balconi ormai divelti, imposte penzolanti e un vento che attraversa stanze spoglie, si coglie una quiete profonda. Le viti un tempo coltivate lungo i pendii sono diventate rovi, gli ulivi silenzio, e la natura riconquista gli spazi con ramificazioni sottili e determinazione lenta.
Nonostante questo, ci sono ancora tracce del tessuto quotidiano: l’arte del tombolo che un tempo facevano le donne del borgo, strumenti, utensili e ambienti che ospitavano mestieri semplici ma vitali.
Il fascino archeologico e poetico
Nel vasto agro che circonda Gessopalena Vecchia emergono tracce di insediamenti abitativi anteriori al Medioevo: il ritrovamento di reperti archeologici indica che l’area fu frequentata in epoca preromana, e successivamente integrata nel sistema romano.
Seppure non numerosi o sistematicamente esposti come in grandi siti archeologici, questi resti assumono grande valore per comprendere la lunga continuità dell’abitare in questo territorio.
In termini materiali, non sono pubblicizzate rovine facilmente visibili, ma lo stesso toponimo “Gypsum” (dal latino per la roccia di gesso) nei documenti antichi riflette il radicamento romano del territorio e l’importanza storica della zona.
Si può dunque immaginare che tratti di muri, canalizzazioni o fondazioni di epoca romana (o tardo‑romana) si trovino tra i sedimenti del borgo, magari inglobati nelle strutture medievali sovrastanti. Il risultato è una città ormai fantasma che porta impresse le stratificazioni: la roccia di gesso, gli ambienti scavati, le “case‑mura” medievali e sotto di esse, idealmente, la traccia di un mondo più antico.
Come visitare Gessopalena VecchiaPer visitare Gessopalena Vecchia occorre attenzione. I vicoli sono stretti, le pietre dei gradini consumate dai secoli e alcune strutture instabili. Del resto, è pur sempre un luogo abbandonato e in cui non si può affatto escludere il rischio di crolli. Per questo motivo, è consigliabile seguire i sentieri principali, indossare scarpe robuste e rispettare i ruderi, evitando di calpestare nicchie o pareti che ancora raccontano storie antiche.
L’esperienza è tanto visiva quanto tattile e sonora: il contrasto tra il bianco lucente del gesso e la pietra calcarea delle facciate, i raggi del sole che attraversano i vicoli e illuminano archi e portali, il vento che porta con sé il silenzio della valle e il fruscio di ulivi e rovi danno vita a un paesaggio sensoriale unico.
Eventi culturali come le “Giornate FAI di Primavera” consentono occasionalmente al pubblico di approfittare di visite guidate e laboratori dedicati alla storia, all’architettura e al paesaggio circostante. In queste circostanze, è possibile percepire in modo più concreto l’integrazione tra il passato medievale, tracce romane e preromane e natura circostante.
Dove si trova e come arrivare
Gessopalena Vecchia sorge in provincia di Chieti e domina la Valle dell’Aventino, mettendo a disposizione una vista davvero in grado di emozionare. Per raggiungerlo, il punto di partenza più semplice è la nuova Gessopalena: da qui è facile arrivare a piedi al nucleo antico seguendo i sentieri indicati, immersi nel paesaggio di ulivi, boschi e colline.
Il percorso è agevole per chi ha un minimo di esperienza escursionistica, ma richiede attenzione in caso di pioggia o terreno scivoloso. Chi proviene da fuori regione può raggiungere la nuova Gessopalena in auto e da lì proseguire camminando verso il vecchio villaggio. C’è anche l’opportunità di arrivare al paese abbandonato con mezzi pubblici fino a Gessopalena, per poi proseguire sempre a piedi.
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