I genitori delle nuove generazioni sono diffidenti nei confronti dell'uso dell'intelligenza artificiale in classe.

Il Gruppo di Ricerca Universitario ESIC, in collaborazione con le Scuole Cattoliche, ha approfittato del 33° Incontro dei Centri Didattici per presentare il rapporto Analisi dei fattori che influenzano la scelta scolastica e la partecipazione delle famiglie all'educazione della nuova generazione di genitori.
La ricerca, basata su sondaggi condotti su 4.200 risposte da parte di famiglie di 34 scuole statali in tutta la Spagna, offre uno sguardo unico su ciò che i genitori delle giovani generazioni apprezzano quando scelgono una scuola e su come comprendono il ruolo dell'intelligenza artificiale e dello sviluppo delle competenze negli studenti del XXI secolo.
L'intelligenza artificiale in classe sì, ma con cautelaIl rapporto considera la tecnologia una componente chiave dell'apprendimento per la maggior parte delle famiglie, ma queste sono diffidenti nei confronti dell'intelligenza artificiale a fini educativi : riceve un punteggio medio di 2,3 su 5, che riflette cautela e sfiducia. Allo stesso tempo, il 78% valuta positivamente l'integrazione della tecnologia in classe, ma solo se supportata da un approccio pedagogico.
"Il quadro è chiaro: le famiglie chiedono innovazione con criterio. L'intelligenza artificiale non viene rifiutata per principio, ma oggi fallisce perché mancano ancora fiducia, linee guida e formazione per applicarla in ambito educativo. La nostra sfida è trasformare questa cautela in un utilizzo responsabile, trasparente e incentrato sull'apprendimento", spiega Abel Monfort de Bedoya, vicerettore per la politica accademica e il personale docente dell'ESIC University.
Rompere con l'eredità educativaPer quanto riguarda le aspettative future, il 74% desidera per i propri figli un'istruzione diversa da quella ricevuta, più personalizzata e pratica. Inoltre, i dati indicano una scuola connessa alla realtà sociale ed economica: l'89% desidera un reale collegamento con il mondo del lavoro e lo sviluppo di competenze del XXI secolo fin dalla tenera età.
D'altro canto, lo studio conferma le priorità radicate della nuova generazione di genitori. Il 94% apprezza il pensiero critico e il lavoro collaborativo in classe; il 91% richiede un'educazione ai valori e al rispetto della diversità ; e l'83% desidera che le scuole sviluppino competenze sociali ed educazione emotiva oltre a quelle accademiche.
La qualità e l'ambiente di apprendimento continuano a essere fattori chiave nella scelta di una scuola. L'84% apprezza positivamente spazi ampi e luminosi , aree verdi e strutture come laboratori, biblioteche e spazi creativi noti come maker classroom.
Lo scenario che ci lascia questo rapporto è quello di una generazione di famiglie che vedono la scuola come uno spazio in cui formare cittadini dotati di valori, pensiero critico e solidarietà.
eleconomista