Ministro tedesco: non sosterremo il peggioramento dei diritti dei passeggeri aerei
Secondo le organizzazioni dei consumatori, ciò significherebbe rinunciare a circa l'80 per cento degli indennizzi attualmente erogati.
Già nel 2013, la Commissione europea sosteneva che tre ore fossero un lasso di tempo troppo breve per consentire alle compagnie aeree di organizzare pezzi di ricambio o un aereo sostitutivo. Le attuali norme incoraggerebbero quindi i vettori a effettuare riparazioni (con più tempo a disposizione) o a cancellare i voli, il che non è nell'interesse dei passeggeri.
I diritti dei passeggeri aerei non sono un lussoUn'altra significativa debolezza della normativa vigente è la mancanza di una definizione precisa di "circostanze eccezionali", che ha già avuto conseguenze in passato sotto forma di numerosi procedimenti giudiziari e sentenze divergenti. Di conseguenza, ciò ha portato a continue modifiche nell'interpretazione della normativa. A tal proposito, l'Unione Europea prevede di definire con maggiore precisione le situazioni in cui non è dovuto alcun indennizzo. Secondo alcune fonti, anche scioperi, malattie dell'equipaggio e problemi tecnici dovrebbero rientrare in questa categoria.
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- I diritti dei consumatori non sono un lusso a cui si può rinunciare in tempi di difficoltà economiche (a quanto pare riferendosi alla situazione in Germania, ndr) - sottolinea Hubig. Ha annunciato che si impegnerà a mantenere il principio di concessione di un risarcimento per un ritardo di tre ore. - La Germania non può sostenere alcuna regolamentazione a Bruxelles che tenga unilateralmente conto degli interessi delle compagnie aeree - sottolinea.
Oltre alle regole sui risarcimenti per voli in ritardo o cancellati, c'è anche disaccordo sul modello di business di alcuni vettori, che applicano costi aggiuntivi per i bagagli a mano di grandi dimensioni, ricorda il portale.