La fine delle pratiche illegali? Dior pagherà 2,3 milioni di dollari

Dior, uno dei marchi più prestigiosi, stanzierà 2,3 milioni di dollari per aiutare le vittime dello sfruttamento lavorativo. La decisione è stata presa a seguito di un'indagine condotta dall'autorità garante della concorrenza e del mercato italiano.
Dior , simbolo della tradizione francese, ha accettato di donare 2,3 milioni di dollari per sostenere le vittime dello sfruttamento lavorativo. La decisione arriva dopo che un'indagine dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha rivelato pratiche inquietanti nella catena di fornitura del marchio di lusso.
L'indagine, che ha coinvolto anche altre case di moda, ha portato alla luce gravi irregolarità nei laboratori italiani in cui venivano realizzate le borse di lusso.

Nel 2023 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato italiana ha aperto un'indagine su pratiche illegali nei laboratori che producono per i colossi del lusso .
L'inchiesta ha rivelato le terribili condizioni di lavoro a cui erano sottoposti i lavoratori: molti di loro erano costretti a fare straordinari per salari ben al di sotto del salario minimo italiano. Negli atelier venivano prodotte borse di lusso che venivano vendute, tra gli altri, a Dior e Armani .
Dior donerà 2 milioni di euro alle vittime dello sfruttamentoIn risposta alle accuse, Dior , di proprietà del gruppo LVMH , si è offerta di donare 2 milioni di euro per sostenere le vittime di sfruttamento. Inoltre, si è impegnato ad apportare cambiamenti significativi. Di che tipo? Aumentare la trasparenza aziendale e rafforzare la supervisione della catena di fornitura.
L'autorità antitrust ha deciso di chiudere l'indagine senza riconoscere formalmente la violazione della legge, ritenendo sufficienti le misure adottate.
Reazione del pubblico: Dior ha fatto abbastanza?Sebbene la risposta di Dior sia stata elogiata da alcuni addetti ai lavori, l'associazione italiana dei consumatori Codacons l'ha ritenuta insufficiente. Si sostiene che la cifra di 2 milioni di euro sia "una goccia nell'oceano" rispetto agli enormi profitti del marchio e all'assenza di una sanzione pecuniaria.
Vale la pena ricordare che un'analoga sorveglianza giudiziaria è stata recentemente espletata nei confronti della maison Valentino , a dimostrazione che il problema non riguarda un singolo marchio, ma un più ampio sistema produttivo del mondo della moda di lusso.
La nuova era del lusso: etica vs. moda di lussoIl caso Dior mette in luce un problema più ampio nel mondo del lusso: la sproporzione tra l'immagine e la realtà della produzione. I consumatori si aspettano sempre più che i marchi offrano non solo estetica, ma anche responsabilità. La trasparenza può diventare non solo un obbligo morale, ma anche una richiesta del mercato.
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