Le autorità di Hong Kong chiedono la disinstallazione immediata del videogioco taiwanese e sono furiose

Le autorità di Hong Kong hanno esortato i residenti a disinstallare immediatamente il videogioco taiwanese "Reversed Front: Bonfire", secondo quanto riportato mercoledì dal sito web dell'Hong Kong Free Press (HKFP). Il gioco promuove idee secessioniste e mira a "provocare odio" contro il governo cinese e l'amministrazione di Hong Kong.
Martedì la polizia di Hong Kong ha avvertito che il gioco, "con il pretesto dell'intrattenimento", promuove la "rivoluzione armata" e l'indipendenza di Hong Kong e Taiwan.
Le autorità hanno avvertito che chiunque pubblichi o condivida contenuti relativi al gioco potrebbe essere accusato di incitamento alla secessione o ad attività sovversive, sia ai sensi della legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino, sia ai sensi dell'articolo 23 della mini-costituzione.

La trama del gioco, che mercoledì non era più disponibile negli app store, consente ai giocatori di assumere il ruolo di rappresentanti di Hong Kong, Tibet, Taiwan e degli uiguri per "rovesciare il regime comunista".
Nel gioco, i comunisti sono descritti come "governanti con il pugno di ferro, inetti e incoerenti" e accusati di "corruzione diffusa, appropriazione indebita, sfruttamento e massacri". Gli sviluppatori includono anche un disclaimer in cui si afferma che "qualsiasi somiglianza con agenzie, politiche o gruppi etnici della Repubblica Popolare Cinese è INTENZIONALE".
I creatori del gioco hanno riferito su Facebook che, dopo l'annuncio del divieto, hanno notato un forte aumento di interesse nel loro prodotto.
Secondo gli osservatori, la legge sulla sicurezza nazionale imposta dalla Repubblica Popolare Cinese nel giugno 2020 in risposta alle massicce proteste pro-democrazia del 2019 ha drasticamente limitato l'autonomia di Hong Kong, nonché la libertà di parola e di riunione nell'ex colonia britannica. Almeno 290 persone sono state arrestate in base a questa legge e decine di organizzazioni della società civile e dei media sono state costrette a cessare le loro attività.
Nel marzo 2024, le autorità di Hong Kong, adducendo la necessità di "colmare le lacune" nella legge, hanno introdotto una nuova legge ancora più severa ai sensi dell'articolo 23, che prevede l'ergastolo, tra gli altri, per i reati di alto tradimento e sabotaggio.
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