I brasiliani guadagnano di più: l'aumento del potere d'acquisto stimola le piccole imprese

Nell'ultimo trimestre del 2024, il reddito medio dei brasiliani ha raggiunto i 3.270 R$, il più alto mai registrato nel Paese. I dati provengono dal bollettino Emprego em Pauta, del Dipartimento Intersindacale di Statistica e Studi Socioeconomici (Dieese). Il risultato riflette il buon momento dell'economia, che ha generato una crescita dell'1,4% del Prodotto Interno Lordo (PIL) e rappresenta una buona notizia anche per le piccole imprese, che possono guadagnare di più grazie alla maggiore circolazione di denaro nelle mani dei consumatori.
L’indagine evidenzia inoltre che, tra il 2022 e il 2024, il reddito medio degli occupati è aumentato del 7,5%. I dati mostrano anche che quasi un terzo degli occupati, nell'ultimo trimestre del 2024, ha continuato a percepire, al massimo, il salario minimo.
Le piccole imprese sono una parte fondamentale dell'economia brasiliana, perché, da un lato, rappresentano oltre il 95% dei CNPJ aperti e generano oltre il 60% dei posti di lavoro nel Paese e, dall'altro, beneficiano dei consumi delle famiglie brasiliane.
Decio Lima, presidente del Sebrae.
"Sono uomini e donne che si trovano ad affrontare un mercato che non è stato creato per loro e usano la loro creatività per creare posti di lavoro, reddito e inclusione", aggiunge.
Secondo Décio Lima, questo movimento può rafforzare il commercio locale, poiché i piccoli imprenditori tendono a percepire un aumento della domanda per i loro prodotti e servizi. "Quando i consumatori hanno più risorse a disposizione, è naturale che approfittino delle piccole attività commerciali del quartiere, aumentando le vendite. È un circolo virtuoso in cui tutti vincono", garantisce.
I dati tracciano l'apertura di piccole attività commerciali in tutto il Paese. Delle oltre 24 milioni di aziende che operano in Brasile, la metà (12.017.846) è costituita da microimprenditori individuali (MEI) Il settore dei servizi conta il maggior numero di IME, con oltre 6,5 milioni di professionisti registrati. Segue il settore del commercio, con 3,2 milioni di aziende. L'industria (1,1 milioni) e l'edilizia civile (1 milione) presentano numeri simili.
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