Lewandowski mantiene segreto l'asilo di Nadine Heredia e nega l'accesso ai documenti

Il Ministro della Giustizia e della Sicurezza Pubblica Ricardo Lewandowski ha negato l'accesso a documenti, lettere ufficiali e comunicazioni riguardanti l'asilo concesso all'ex first lady del Perù, Nadine Heredia, condannata per corruzione nel Paese confinante. La richiesta è stata presentata tramite la Legge sull'Accesso all'Informazione (LAI) e il Ministro stesso ha firmato l'ordinanza che pone il veto alla divulgazione dei dati.
Nadine Heredia è la moglie dell'ex presidente peruviano Ollanta Humala, entrambi condannati ad aprile a 15 anni di carcere per riciclaggio di denaro legato all'impresa edile brasiliana Odebrecht e al governo venezuelano.
Nella richiesta di informazioni presentata dal sito web Metrópoles , Lewandowski ha giustificato il rifiuto facendo riferimento a un parere tecnico del Dipartimento per il Recupero dei Beni e la Cooperazione Giuridica Internazionale, che ha affermato l'impossibilità di fornire a terzi informazioni relative alle richieste di cooperazione giuridica internazionale. Secondo il Ministero, la divulgazione di tali dati potrebbe violare accordi e convenzioni multilaterali, oltre a compromettere le relazioni internazionali.
Alla Gazeta do Povo , il Ministero della Giustizia ha confermato la necessità di riservatezza nei processi relativi ai rifugiati, come stabilito dalla legge, e ha affermato che il Comitato nazionale per i rifugiati non fornisce informazioni sui singoli casi (vedere di seguito il testo completo).
L'ex first lady peruviana è stata trasportata nel Paese su un aereo dell'Aeronautica Militare Brasiliana (FAB) il 16 aprile, dopo aver chiesto asilo per persecuzione politica. Il Ministro degli Esteri Mauro Vieira ha difeso il governo dalle critiche mosse all'epoca dall'opposizione, affermando che la concessione dell'asilo era di natura "umanitaria" e che l'utilizzo dell'aereo militare era "l'unico modo per garantire sicurezza e rapidità", con il consenso del governo peruviano.
Il Ministero della Giustizia ha inoltre affermato che la Legge sull'Accesso alle Informazioni (LAI) consente la riservatezza delle informazioni sensibili quando la loro divulgazione potrebbe "danneggiare o compromettere lo svolgimento dei negoziati o le relazioni internazionali del Paese". A seconda della classificazione, i dati possono essere considerati top secret (25 anni di riservatezza), segreti (15 anni) o riservati (5 anni).
Il sito web ha presentato ricorso, contestando l'esistenza di un atto formale da parte del governo brasiliano che classificasse i documenti. La risposta ufficiale ha affermato che non esisteva alcuna classificazione specifica e che la segretezza è dovuta alla "natura sensibile dei dati", soprattutto perché comporta "impatti sui rapporti giuridici internazionali e possibili richieste giudiziarie riservate".
In una dichiarazione, il Ministero della Giustizia ha ribadito che "tutti i procedimenti relativi alle domande di asilo sono riservati, ai sensi dell'articolo 20 della legge n. 9.474/1997". Pertanto, il Comitato Nazionale per i Rifugiati (Conare) non divulga informazioni sui singoli casi:
Il Ministero della Giustizia e della Sicurezza Pubblica (MJSP), tramite la Segreteria Nazionale della Giustizia, informa che la procedura di asilo è riservata, come previsto dall'articolo 20 della Legge brasiliana sui Rifugiati (n. 9474/1997). Pertanto, il Comitato Nazionale per i Rifugiati non fornisce informazioni sui singoli casi.
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