Somalia. Almeno 20 morti in un attentato suicida

Almeno 20 persone sono morte domenica in un attacco suicida rivendicato dal gruppo estremista Al Shabaab durante un reclutamento militare a Mogadiscio, la capitale della Somalia, hanno confermato fonti di sicurezza.
"L'attacco suicida è avvenuto questa mattina alle 9:20 di fronte al campo militare di Damaayo. Le forze di sicurezza sono già sul posto e hanno avviato un'indagine. Ci sono segnalazioni di vittime, ma i dettagli sono ancora in fase di verifica", ha dichiarato il Ministero dell'Informazione somalo in un comunicato.
Sebbene le autorità non abbiano ancora diffuso dati ufficiali, fonti della sicurezza hanno confermato all'agenzia di stampa spagnola EFE, a condizione di mantenere l'anonimato, che il bilancio delle vittime si aggira intorno alle 20 persone.
Di questi, 15 erano giovani reclute e gli altri cinque erano civili, mentre decine sono rimasti feriti.
Secondo i media locali, l'esplosione, udita in diverse zone della capitale, si è verificata mentre una folla si stava radunando nel campo per partecipare al processo di reclutamento.
Le squadre di soccorso sono giunte rapidamente sul posto e hanno trasportato i feriti in diversi ospedali di Mogadiscio.
Il governo somalo ha esortato i cittadini a mantenere la calma e a "fare affidamento solo sui canali ufficiali per informazioni accurate e aggiornate".
Il gruppo jihadista Al Shabaab ha rivendicato la responsabilità dell'attacco attraverso una delle sue stazioni radio.
La Somalia ha intensificato le operazioni militari contro il gruppo estremista Al Shabaab da quando il presidente Hassan Sheikh Mohamud ha annunciato una "guerra totale" contro i terroristi nell'agosto 2022.
Da allora, l'esercito, supportato dalle successive missioni dell'Unione Africana (UA), ha condotto diverse offensive contro il gruppo, talvolta con la collaborazione militare degli Stati Uniti e della Turchia attraverso attacchi aerei.
Al Shabaab, gruppo affiliato alla rete terroristica di Al-Qaeda dal 2012, compie frequentemente attacchi per rovesciare il governo centrale, sostenuto dalla comunità internazionale, e stabilire uno stato islamico ultraconservatore.
Il gruppo jihadista controlla le zone rurali della Somalia centrale e meridionale e attacca anche i paesi vicini come il Kenya e l'Etiopia.
La Somalia versa in uno stato di conflitto e caos dal 1991, quando il dittatore Mohamed Siad Barre fu rovesciato, lasciando il Paese senza un governo efficace e nelle mani di milizie islamiste e guerrafondai.
observador