Napoli, non solo De Bruyne ma un mercato da 300 milioni: da dove prende i soldi De Laurentiis

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Napoli, non solo De Bruyne ma un mercato da 300 milioni: da dove prende i soldi De Laurentiis

Napoli, non solo De Bruyne ma un mercato da 300 milioni: da dove prende i soldi De Laurentiis

Due scudetti in tre anni, con il secondo trionfo ben più importante del primo. Il Napoli ha infatti appreso dai propri errori. Una squadra non si allena da sola, anche se ha dominato la stagione precedente. Non tutti gli allenatori sono identici e non ci si può adagiare unicamente sul fatto che un tecnico esperto in panchina saprà tirare fuori il meglio da vere e proprie scommesse provenienti dal mercato.

Confermare di Antonio Conte è stato un segnale cruciale, seguito dall’arrivo di Kevin De Bruyne e di Luca Marianucci, così come dall’interesse per nomi altisonanti. Gli azzurri hanno i conti in regola e, consci degli introiti previsti dalla ricca Champions League, possono permettersi di spendere e, volendo, anche di ritrovarsi un po’ in rosso per un bilancio o due. Sarà dunque davvero un mercato da 300 milioni. Ma da dove vengono tutti questi soldi?

Il patrimonio di De Laurentiis

Tutto ruota intorno al Napoli? Errato! Se si parla del patrimonio di Aurelio De Laurentiis, la luce si accende sulla Filmauro. Questa è la sua vera cassaforte. La casa di produzione controlla infatti le squadre di calcio di Napoli e Bari. Il tutto per un patrimonio stimato superiore ai 230 milioni di euro.

Sotto questo aspetto, il presidente azzurro appartiene alla vecchia scuola. La sua gestione è “di famiglia”, anche se a differenza di Berlusconi e Moratti, per fare grandi esempi, il tutto è molto centralizzato. ADL, come lo chiamato sui social, è ampiamente coinvolto nell’attività del club partenopeo (quello barese è in gestione al figlio), anche troppo secondo alcuni allenatori.

Il bilancio 2024 della Filmauro si è chiuso con un fatturato complessivo di 364 milioni di euro, per un utile pari a 57,1 milioni. Guardando nello specifico al Napoli, l’utile netto è stato di 63 milioni. Cifra che segue quella record del 2023: 79,7 milioni. A tenere in piedi l’intera struttura è dunque il Napoli. Il suo rendimento aiuta Filmauro e Bari, così come l’intera famiglia. Aurelio, Jacqueline (moglie) e i figli Luigi, Valentina ed Edoardo, hanno infatti percepito 4 milioni di euro, circa, dalla Filmauro nel solo 2024.

Il mercato del Napoli, da Cavani a De Bruyne

Sono io il vostro Cavani”, gridava in un ritiro De Laurentiis, tentando di placare i tifosi. Al tempo era divenuto un meme ma oggi sempre più tifosi, anche i più critici, si ritrovano a dagli ragione. L’arma in più del Napoli è lui, nel bene e nel male.

In 20 anni è stato in grado di modificare la geografia calcistica in Italia. Oggi, è innegabile, calciatori di spicco possono decidere di optare per Napoli, per progetto e stile di vita, invece di Torino e Milano. È il caso di De Bruyne, la cui decisione segna uno spartiacque.

In 20 anni sono state registrate più di 700 milioni di euro di plusvalenze. L’abilità nel reinvestire e nel trovare i giusti collaboratori e calciatori, insieme a un pizzico di fortuna, hanno reso il Napoli una macchina da soldi.

Si pensi a Kvara al Psg a gennaio 2025. È stata la seconda cessione più remunerativa della storia del club, seconda solo a quella di Higuain alla Juve. E proprio in tema di passaggi ai bianconeri, oggi ADL può permettersi di rifiutare ghiotte offerte. Per Osimhen, ad esempio, ha aggiunto una clausola di non concorrenza, di fatto, per evitare di ritrovarselo contro in Serie A.

Escluso il georgiano, non ancora pienamente a bilancio, dal 2004 al 2024 il Napoli ha racimolato 679 milioni di euro di plusvalenze. Ecco alcuni colpi in uscita che hanno arricchito il club:

  • Higuain-Juve per 90 milioni;
  • Kvratskhelia-Psg per 75 milioni;
  • Cavani-Psg per 64,5 milioni;
  • Jorginho-Chelsea per 57 milioni;
  • Kim-Bayern Monaco per 50 milioni di euro;
  • Koulibaly-Chelsea per 41,9 milioni;
  • Lavezzi-Psg per 30 milioni.
Mercato da 300 milioni: i bilanci del Napoli

Il Napoli non appartiene a un fondo e non ha obblighi gravosi con le banche. Non è nel mirino dell’Uefa per le proprie pratiche e se la ride dopo due scudetti in tre anni. Ad oggi, inoltre, è anche favorito per il titolo 2025-26, per la prima volta in 20 anni di gestione De Laurentiis.

Al netto degli scongiuri dei tifosi per quest’ultima affermazione, scaviamo un po’ a fondo nei bilanci del Napoli. Si è passati dal 2004-05, prima stagione in Serie C1 dopo il fallimento, allo scudetto atteso 33 anni nella stagione 2022-23. Chi ha vissuto l’intero percorso, stenta a credere ai propri occhi.

Al netto di costanti investimenti, in questi 20 anni De Laurentiis ha messo insieme ricavi per una cifra superiore ai 3,5 miliardi di euro. Una somma che poteva essere ben maggiore, se solo in Italia la burocrazia non fagocitasse ogni progetto. Nel caso specifico parliamo del nuovo Maradona, che finalmente inizia a prendere forma.

La prima fase di costruzione è stata complessa ma poi il Napoli ha dimostrato di poter restare saldamente nelle zone alte, lottando per lo scudetto, seppur mancando ripetutamente il colpaccio:

Bilancio Fatturato Plusvalenze Risultato netto
2005 11.174.000 500.000 -7.061.463
2006 12.068.630 59.225 -9.088.780
2007 41.411.837 0 1.416.976
2008 88.428.490 440.494 11.911.041
2009 108.211.134 10.046.568 10.934.520
2010 110.849.458 6.618.356 343.686
2011 131.476.940 9.137.522 4.197.829
2012 155.929.550 5.016.973 14.720.757
2013 151.922.436 31.633.702 8.073.447
2014 237.034.664 69.389.422 20.217.304
2015 143.397.399 11.885.912 -13.074.596
2016 155.353.613 11.206.176 -3.211.239
2017 308.088.866 104.410.600 66.601.104
2018 215.585.266 30.183.263 -6.372.812
2019 299.862.181 83.228.609 29.163.834
2020 274.773.521 95.827.307 -18.971.803
2021 228.097.847 48.743.167 -58.941.765
2022 175.995.109 10.792.854 -51.951.202
2023 359.264.354 79.641.174 79.700.081
2024 328.190.374 70.758.785 63.029.181
TOTALE 3.537.115.669 679.520.109 141.636.100

La tabella consente di individuare due periodi in particolare. Dal 2009 al 2016 i ricavi sono stati variabili, tra un mino e un massimo di 100/150 milioni. L’eccezione che conferma la regola? Nel 2014 sono stati registrati 237 milioni.

Dal 2017 al 2024 invece c’è stato un evidente salto di qualità. I dati riportano ricavi sopra i 200 milioni, con l’eccezione positiva dei 359 milioni del 2023 e quella negativa del 2022, con i suoi 104 milioni.

In toto, i bilanci in rosso, necessari, logici e normali, sono stati otto, a fronte di dodici esercizi in utile. Soldi che vengono reinvestiti e che troveranno sfogo anche al di fuori del mercato a breve. Si lavora infatti per il nuovo Maradona, così come il centro sportivo di proprietà.

Piccola curiosità, nei 20 anni trascorsi, i compensi sono stati molto vari. Nessun guadagno per i primi quattro anni di gestione. Si è scelto di iniziare a ridistribuire nel 2009, con appena 240mila euro. L’anno dopo ancora zero e poi cifre variabili, a seconda dell’annata, ottenute in maniera continuativa:

Bilancio Compensi CdA
2005 0
2006 0
2007 0
2008 0
2009 240.000
2010 0
2011 2.999.000
2012 4.062.500
2013 5.062.500
2014 5.549.800
2015 1.025.300
2016 1.025.300
2017 4.477.300
2018 1.025.300
2019 5.095.000
2020 1.990.600
2021 2.560.600
2022 2.354.600
2023 2.506.274
2024 2.759.685
TOTALE 42.733.759
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