Ischia, torna il corteo di Sant’Alessandro: la storia sfila per le strade


Torna oggi a Ischia il corteo di Sant’Alessandro, l’appuntamento che ogni anno fa rivivere all’isola la sua storia millenaria. Con la 41ª edizione della festa, le strade si trasformano in un grande palcoscenico all’aperto dove fede, tradizione e memoria collettiva si intrecciano in un affresco unico.
È un ritorno al passato che non conosce stanchezza, capace di coinvolgere residenti e turisti in un viaggio tra costumi d’epoca, musiche popolari e suggestioni senza tempo.
La manifestazione, nata nel 1981 grazie all’impegno di un gruppo di abitanti del borgo che volle restituire vita e dignità alla piccola chiesa dedicata al santo, si è trasformata negli anni in uno dei momenti più attesi dell’estate ischitana. Il corteo, che muove i primi passi nel tardo pomeriggio dal Castello Aragonese, attraversa i luoghi simbolo di Ischia Ponte e del centro cittadino fino a raggiungere il borgo di Sant’Alessandro. Qui la storia prende forma e diventa carne viva: più di quattrocento figuranti indossano abiti che raccontano epoche lontane, dai coloni greci di Pithekoussai alle dominazioni aragonesi, angioine, borboniche e francesi.
Accanto ai nobili sfilano contadini, pescatori, artigiani e filatrici, restituendo frammenti di quotidianità perduta. Non è soltanto uno spettacolo, ma un atto di memoria collettiva, un modo per riscoprire il filo che lega la comunità al proprio passato. Il corteo è arricchito dalla presenza di gruppi gemellati, sbandieratori, falconieri e musicisti che con colori, suoni e coreografie contribuiscono a rendere la festa un mosaico in continuo movimento.
Il cuore pulsante resta il borgo di Sant’Alessandro, dove la processione si conclude con la celebrazione della messa e con una serata di musica, balli e convivialità. La cucina locale, curata quest’anno dallo chef Nunzio Calise, diventa parte integrante di questo rito comunitario che unisce sacro e profano, spiritualità e gioia popolare.
Il sindaco Enzo Ferrandino ha sottolineato come la festa incarni l’anima stessa dell’isola, specchio di un’identità storica e culturale che si rinnova ogni anno con orgoglio. Per gli ischitani non è solo un evento, ma un appuntamento con la propria storia, un rito che custodisce memoria e identità. Per i visitatori, invece, rappresenta l’occasione di immergersi in un’esperienza autentica, lontana da ogni artificio, capace di far rivivere Ischia non come meta turistica, ma come comunità viva e radicata nel suo passato.
Oggi, al calare del sole, quando i figuranti inizieranno a muovere i primi passi dalle mura del Castello Aragonese, sarà come se i secoli tornassero a scorrere nelle vene dell’isola. Un appuntamento con la storia, che Ischia rinnova ancora una volta, con la stessa emozione del primo giorno.
Il Dispari