Il governo Meloni impugna la legge del Trentino sul terzo mandato: rottura in CdM, la Lega vota contro e apre la crisi

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Il governo Meloni impugna la legge del Trentino sul terzo mandato: rottura in CdM, la Lega vota contro e apre la crisi

Il governo Meloni impugna la legge del Trentino sul terzo mandato: rottura in CdM, la Lega vota contro e apre la crisi

Lo scontro

Il governo Meloni impugna la legge del Trentino sul terzo mandato: rottura in CdM, la Lega vota contro e apre la crisi

Il centrodestra di governo va in frantumi sul terzo mandato. Una rottura resa evidente dal Consiglio dei ministri tenuto oggi a Palazzo Chigi in cui è stato dato il via libera al decreto Infrastrutture “per imprimere una forte accelerazione alla realizzazione di infrastrutture chiave, ottimizzare la gestione dei contratti pubblici, assicurare l’efficienza del sistema dei trasporti e valorizzare il demanio, in linea con gli obiettivi del PNRR e gli impegni europei”, ma soprattutto è stato deliberato di impugnare di fronte alla Corte Costituzionale la legge della Provincia autonoma di Trento che ha portato da due a tre il limite dei mandati consecutivi per il presidente della Provincia.

Una scelta che ha visto un confronto aspro in CdM e la decisione finale della Lega di esprimere il suo voto contrario in Consiglio dei ministri.

Una scelta, quella sostanzialmente imposta agli alleati da Fratelli d’Italia, che da Trento ha effetti anche sul Friuli Venezia Giulia, vero oggetto dello scontro in maggioranza. Friuli Venezia Giulia che, come il Trentino, è una Regione con autonomia rispetto alle altre.

L’impugnazione della legge sul terzo mandato approvata dalla Provincia autonoma guidata dal presidente leghista Maurizio Fugatti avrebbe ripercussioni anche sul Friuli dell’altro esponente del Carroccio, Massimiliano Fedriga, a caccia a sua volta di un terzo mandato.

Nella Regione si è già aperta una crisi politica in maggioranza. Domenica gli assessori di Lega, Italia e della lista civica che porta il nome del presidente Massimiliano Fedriga hanno rimesso il mandato, ovvero hanno dato la loro disponibilità alle dimissioni se non si risolverà la crisi con Fratelli d’Italia proprio sulla questione della ricandidatura di Fedriga dopo le due vittorie in Regione del 2018 e 2023, col partito di Giorgia Meloni contrario.

Ufficialmente il litigio in maggioranza nasce da una intervista concessa al Gazzettino da Luca Ciriani, ministro per i Rapporti col Parlamento di FdI, che aveva duramente criticato la gestione dell’ospedale di Pordenone inaugurato lo scorso dicembre e ancora vuoto perché in attesa del trasloco, scatenando un polverone e le critiche dei colleghi di maggioranza.

Fratelli d’Italia si era già opposto al terzo mandato, portando alla Consulta il caso della Campania di Vincenzo De Luca: il partito della premier non ha intenzione di valutare deroghe neanche per le Regioni autonome. Per Fedriga invece la sentenza della Corte Costituzionale non nega la possibilità alle regioni autonome di decidere come vogliono.

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