Il Brasile riduce la trasmissione verticale dell'HIV e richiede il certificato OPS

Il ministro della Salute, Alexandre Padilha, ha consegnato martedì (3) all’Organizzazione Panamericana della Salute (OPS/OMS) un rapporto con dati sulla riduzione della trasmissione dell’HIV da madre a figlio, la cosiddetta trasmissione verticale.
Nel 2023, il tasso era inferiore al 2%. E l'incidenza dell'HIV nei bambini era inferiore a 0,5 casi ogni mille nati vivi.
Notizie correlate:Il rapporto è stato presentato a Rio de Janeiro durante il 15° Congresso della Società brasiliana per le malattie sessualmente trasmissibili (SBDST), l'11° Congresso brasiliano sull'AIDS e il 6° Congresso latinoamericano sulle malattie sessualmente trasmissibili (IST/HIV/AIDS).
Grazie a questi risultati, il Brasile sta cercando di ottenere la certificazione internazionale per l'eliminazione della trasmissione verticale dell'HIV.
Il ministro ha sottolineato che il dossier afferma chiaramente che il Brasile è il Paese più grande al mondo ad aver eliminato la trasmissione verticale dell'HIV.
"Questo risultato è anche il frutto del lavoro instancabile degli operatori sanitari, degli stati, dei comuni e della ricostruzione del SUS, guidata oggi con fermezza dal presidente Lula e dalla ministra Nísia Trindade", ha affermato Padilha.
Il rappresentante dell'OPS in Brasile, Cristian Morales, ha sottolineato i risultati raggiunti dal Paese, che potrebbero unirsi agli altri 19 in tutto il mondo che hanno eliminato la trasmissione verticale.
Strategie"E, cosa più importante, ci sono migliaia di donne che ora possono realizzare il loro sogno di diventare madri e mettere al mondo dei figli senza il rischio di convivere con l'HIV. Ma ora ci troviamo ad affrontare difficoltà nel mantenere i finanziamenti necessari per mantenere questi risultati", ha aggiunto.
Secondo il Ministero della Salute, il tasso di mortalità per AIDS in Brasile è stato di 3,9 decessi nel 2023, il più basso dal 2013. Nel 2023 e nel 2024, il Paese ha registrato una copertura superiore al 95% di almeno una visita prenatale, di test HIV nelle donne incinte e di cure per le donne incinte affette da HIV e/o AIDS.
Sono state menzionate anche strategie di prevenzione, come la profilassi pre-esposizione (PrEP), che ha registrato 184.619 utenti nel 2025. Per il Ministero, la distribuzione gratuita nel Sistema Sanitario Unificato (SUS) è essenziale per prevenire l'infezione da HIV. Un altro punto di forza è l'espansione dei test rapidi per il duotipo HIV e sifilide, con priorità per le donne in gravidanza.
IstoÉ