Un nuovo studio scopre come le proteine influenzano la crescita delle cellule cancerose

Uno studio pubblicato di recente sulla rivista Oncotarget ha scoperto come una proteina chiamata p53 può influenzare la crescita delle cellule tumorali e la resistenza ai trattamenti antitumorali. La scoperta apre nuove possibilità per lo sviluppo di terapie efficaci contro una serie di tumori, tra cui il cancro del colon-retto, che rappresenta il 10% di tutti i tipi di cancro nel mondo.
Nello studio, i ricercatori del Sidney Kimmel Comprehensive Cancer Center e della Johns Hopkins University School of Medicine hanno studiato la proteina p53, nota come proteina protettiva del codice genetico umano.
Questa proteina svolge un ruolo importante nella prevenzione del cancro , bloccando la crescita incontrollata delle cellule. Tuttavia, molti tumori mutano o sopprimono l'azione del p53, consentendo ai tumori di prosperare o di resistere al trattamento.
Nello studio, i ricercatori hanno ripristinato la funzione della proteina p53 nelle cellule del cancro del colon-retto , il che ha portato a una crescita cellulare più lenta, a un aumento dell'invecchiamento cellulare (senescenza) e a una maggiore sensibilità alla radioterapia. Questi risultati suggeriscono che lo stato della proteina p53 influenza la progressione del cancro e la risposta al trattamento, rendendola un bersaglio promettente per nuove terapie.
Per Pedro Morgan, radiologo specializzato in imaging oncologico presso il CDPI, la resistenza al trattamento è una delle sfide più grandi nella lotta contro il cancro. La ricerca suggerisce che ripristinando o attivando la funzione p53 nelle cellule tumorali, sarebbe possibile non solo rallentare la crescita del tumore, ma anche rendere le cellule più vulnerabili ai metodi tradizionali come la radioterapia .
"Questo studio offre una nuova prospettiva sul trattamento del cancro, evidenziando il ruolo di p53 nella regolazione del carcinoma e come il suo ripristino possa migliorare i risultati delle terapie, soprattutto quando i tumori hanno già acquisito resistenza. Associando questa evoluzione genomica a esami di imaging, come la risonanza magnetica e la tomografia computerizzata, per monitorare la risposta terapeutica dei tumori del colon-retto, possiamo persino osservare la risposta delle cellule a livello molecolare, consentendo la personalizzazione terapeutica", afferma Morgan.
Lo studio ha esaminato anche le cellule hTERT-RPE1, un tipo di cellula umana non cancerosa utilizzata nella ricerca. Quando il gene TP53 è stato alterato in queste cellule, queste sono cresciute più velocemente e sono diventate più resistenti alle radiazioni, rafforzando l'idea che la proteina p53 aiuti a prevenire la crescita cancerosa.
Lo studio ha inoltre identificato due nuovi geni regolati da p53 che potrebbero rivelarsi importanti per nuovi trattamenti. Il primo, ALDH3A1, aiuta a disintossicare le sostanze nocive e può influenzare la resistenza delle cellule tumorali allo stress ossidativo. La seconda, NECTIN4, è una proteina presente in molti casi aggressivi, tra cui il cancro alla vescica e al seno.
"Con risultati come questi, è possibile indicare trattamenti e farmaci più adatti alle caratteristiche genetiche e molecolari di ciascun tumore. Comprendendo come i diversi tumori agiscono su p53 e altre cellule, possiamo creare approcci terapeutici più efficaci, riducendo al minimo gli effetti collaterali e migliorando la qualità di vita dei pazienti", afferma Gustavo Guida, genetista del laboratorio Sérgio Franco.
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CNN Brasil