Il 38% mangia male: dieta sbagliata fa più vittime di fumo, droga e alcol

Una cattiva alimentazione uccide più del fumo, della droga, dell’alcol e del sesso a rischio messi insieme. È questo il dato shock al centro del XXII meeting nazionale “Città per la Salute”, organizzato dalla Rete Italiana Città Sane dell’Oms, che si è svolto il 22 e 23 maggio a Bergamo. Un messaggio chiaro: mangiare in modo corretto non è solo una questione individuale, ma una strategia pubblica per aumentare la vita in salute – l’“health span” – e ridurre disuguaglianze e patologie croniche.
“Le amministrazioni locali ricoprono un ruolo strategico, perché possono agire come motori di cambiamento, con il coinvolgimento delle realtà del terzo settore e dei cittadini stessi”, afferma Lamberto Bertolè, presidente della Rete e assessore del Comune di Milano.
Una sfida per città più sane e più giusteIl 38% della popolazione mondiale non si alimenta in modo corretto. Un dato che si riflette nella crescente incidenza di malattie prevenibili. Durante l’incontro di Bergamo – tenutosi presso il Monastero di Astino – si è parlato di come le città possano diventare alleate decisive nella promozione della salute, con azioni concrete e politiche urbane innovative. “Oggi le città sono al centro delle sfide globali del futuro, soprattutto quando parliamo di salute”, ha spiegato Bertolè. Nei contesti urbani si giocano le partite decisive per il benessere della popolazione, che passa da prevenzione, riduzione delle disuguaglianze attraverso l’inclusione sociale e sostenibilità ambientale, in una visione one health che sottolinea l’interconnessione tra salute, ambiente e società”.
Dall’urbanistica alla dieta: ogni decisione incide sulla saluteIl concetto di “Health in All Policies” – salute in tutte le politiche (ndr)– è stato uno dei pilastri dell’evento: ogni scelta amministrativa, dall’ambiente al sociale, ha un impatto sulla salute pubblica. “Perché le città possano svolgere appieno questo ruolo - ha aggiunto Bertolè - serve però un riconoscimento più forte anche sul piano politico. È essenziale che vengano garantiti loro strumenti adeguati, sia finanziari che normativi”.
Il programma: ambiente, prevenzione, reti e inclusioneCurato dal coordinatore Francesco Caroli, il programma ha spaziato su temi come il legame tra ambiente e benessere, la resilienza urbana, l’invecchiamento attivo, l’integrazione delle politiche e le buone pratiche locali. Un’attenzione particolare è stata data alla prevenzione primaria, considerata la chiave per una sanità sostenibile e inclusiva.
Oscar della Salute 2025: premiate le città che innovanoDurante il meeting, il Comune di Udine ha ricevuto l’Oscar della Salute 2025 con il progetto “Oasi climatiche a Udine: spazi urbani per la Salute e il Benessere”, una rete diffusa di spazi verdi, blu e sociali pensati per bambini, anziani e soggetti fragili. Alfianello (Bs) si è aggiudicato l’Oscar Speciale Piccoli Comuni per il progetto “Salute e benessere: Valori della Comunità”, basato su stili di vita sani e coesione sociale in ambito rurale. Menzioni speciali a Cagliari, Bergamo e Milano per iniziative che hanno portato la salute direttamente nei quartieri, tra inclusione, screening e informazione attiva. “L’Oscar della Salute non è un semplice premio, ma un atto politico – ha concluso Bertolè. È il riconoscimento del lavoro che i Comuni italiani svolgono ogni giorno per avvicinare la salute alle persone, nei quartieri, nelle scuole, nei parchi. In un momento in cui i sistemi sanitari vivono una crisi di sostenibilità, è dalle città che possono nascere risposte concrete, inclusive e innovative”.
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